Giro di vite contro gli omosessuali in Arizona. Mentre nel resto degli Stati Uniti si continuano a registrare aperture sul tema delle coppie gay, lo Stato americano va controcorrente e approva una legge che consente alle aziende e agli esercizi commerciali di rifiutarsi di fornire servizi ai gay, appellandosi al Primo Emendamento della Costituzione, ovvero, al rispetto dei diritti religiosi.
In base al testo approvato, i commercianti, potranno rifiutarsi di servire clienti gay, senza incappare in possibili denunce per discriminazione, proteggendosi con la scusante del credo religioso. Attualmente sono 17 gli Stati degli Usa dove le nozze gay sono legali, più il District of Columbia, dove si trova la capitale federale Washington: tra questi 17 non si conta, ovviamente, l’Arizona, dove anzi ora le maglie sembrano stringersi.
Per diventare effettiva, alla legge manca solo la firma del governatore, la repubblicana Jan Brewer, che ha però già fatto sapere di non aver alcuna fretta di decidere se firmare o no. L’opposizione popolare è però già forte, e anche le pressioni sul governatore. In diversi centri dello stato ci sono state manifestazioni di protesta, e c’è già chi parla di boicottaggio per il Super Bowl, l’evento sportivo dell’anno, che nel 2015 dovrebbe svolgersi proprio in Arizona.
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