Un tentativo di colpo di stato a Tripoli, in Libia, sarebbe stato sventato. Lo affermano i media locali libici, riportando le dichiarazioni del ministro della Difesa Abdulah al-Thani. Le milizie fedeli all’ex capo di Stato maggiore libico, Khalifa Haftar avrebbero tentato di destituire governo e Parlamento di Tripoli ma l’esercito è riuscito a fermarli. Sarebbero stati emessi anche diversi mandati d’arresto per i responsabili del tentato golpe.
Il ministro della Difesa libico, Abdullah al-Thani, ha affermato in un discorso trasmesso dalla tv che il proclama del generale Khalifa Haftar per chiedere la sospensione del Parlamento è stato un atto “illegale”, di fatto ammettendo che potrebbe esserci stato il tentativo di un golpe. Il premier libico, in un breve discorso tv, ha affermato che la situazione è sotto controllo e le attivita’ del Parlamento e del governo proseguono regolarmente. Zeidan ha reso noto di aver chiesto al ministero della Difesa di prendere provvedimenti contro il generale Haftar.
«Il comando nazionale dell’esercito libico chiede la sospensione del Parlamento e la formazione di un comitato presidenziale per governare fino a nuove elezioni»: è un passaggio della dichiarazione del generale libico Khalifa Haftar citato dai media internazionali. Il militare fa riferimento a una nuova «road map» verso la democrazia.
Tra i cinque punti annunciati dall’ufficiale Khalifa Belqasim Haftar, c’è la creazione di una commissione presidenziale incaricata di governare il paese fino a nuove elezioni. «Il comando nazionale dell’esercito libico annuncia un movimento per una nuova roadmap», si legge nel comunicato dei golpisti, il cui obiettivo sarebbe quello di «salvare» il paese. «Avremo incontri con i rappresentanti di diversi partiti e gruppi sull’attuazione della roadmap», si legge ancora. Il tenente generale Haftar ha avuto un ruolo di spicco nella rivolta del 2011 contro il defunto leader Muammar Gheddafi.
I militari avrebbero preso il controllo di alcuni punti “vitali” della capitale, ma il governo del premier Ali Zeidan ha smentito e testimoni riferiscono che attorno all’ufficio del premier e ai ministeri non si nota la presenza di soldati.
