E’ accusato anche di spionaggio e cospirazione con gli stranieri, Mohammed Morsi, l’ex presidente egiziano destituito lo scorso luglio da un golpe dell’esercito. Morsi, che dovrà rispondere delle accuse insieme ad altre persone, rischia la pena di morte.
Morsi è già sotto processo con dodici co-imputati per istigazione alla violenza. Tra le potenze straniere con cui l’ex presidente avrebbe complottato c’è, in prima fila, il movimento di Hamas. Da mesi le autorità del Cairo indagano sull’ipotesi che Morsi abbia complottato con il gruppo radicale palestinese per le sommosse carcerarie e le evasioni che seguirono alla rivolta del febbraio 2011, sfociata nella caduta del vecchio regime di Hosni Mubarak.
L’ex presidente islamista e altri 35 imputati, tra cui molti esponenti dei Fratelli Musulmani, dovranno rispondere di “spionaggio per organizzazioni straniere all’estero per commettere attacchi terroristici nel Paese”. Oltre ad Hamas, anche il movimento sciita libanese di Hezbollah.
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