Le milizie ribelli siriane si sono impadronite della località a maggioranza cristiana di Maalula, nella provincia settentrionale di Qalamun, a 60 km da Damasco: lo hanno reso noto fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani. Maalula è la storica cittadina siriana in cui si parla ancora l’aramaico.
Secondo quanto reso noto dalle ong, le milizie dei ribelli, tra i quali gli islamici del Fronte al-Nusra, legati ad al-Qaeda, hanno utilizzato una tattica finora inedita, facendo rotolare dalla rupe che domina la cittadina degli pneumatici imbottiti di esplosivo sui militari schierati a difesa del centro storico di Maalula.
I miliziani jihadisti anti regime sono entrati anche nel convento di Santa Tecla e hanno preso in ostaggio la madre superiora, Pelagia Sayyaf, e altre suore. I sequestratori hanno compiuto atti di vandalismo nelle vicinanze del convento e in vari quartieri di Maalula, dove ci sono franchi tiratori.
La provincia di Qalamun è di importanza strategica per le milizie ribelli perché costituisce una base di appoggio dove si trovano numerosi arsenali oltre che il punto di accesso per le forniture di uomini e armi provenienti dal territorio libanese; inoltre, è attraversata dall’autostrada che collega Homs alla capitale Damasco.