Attacco Usa, migliaia di siriani in fuga da Damasco

Vanno verso Libano e Giordania. L’Onu sta allestendo campi di accoglimento lungo le frontiere. Il premier turco Erdogan si dice pronto per la guerra a Damasco.

Attacco Usa, migliaia di siriani in fuga da Damasco
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5 Settembre 2013 - 17.10


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Migliaia di siriani della regione di Damasco lasciano le loro case e scappano per paura degli attacchi aerei americani riversandosi verso Libano e Giordania. Per questa ragione le autorità libanesi e le Nazioni Unite stanno allestendo un centro di accoglienza a ridosso del confine con la Siria.

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Una portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) ha riferito che un centro di accoglienza è in fase di allestimento al valico di confine di Masnaa e che si sta facendo il possibile per essere pronti a ricevere molte migliaia di persone. Fonti Onu a Beirut nei giorni scorsi avevano diffuso una stima di circa 300mila siriani attesi in un mese in caso di intervento militare americano.

Al momento la situazione è ancora sotto controllo. Fonti della sicurezza libanese affermano il movimento in entrata e in uscita è nella norma con 10-15mila siriani che ogni giorno entrano e che circa la metà tornano in Siria.

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Continua l’esodo anche verso la Giordania, con migliaia di civili che si ammassano nella regione di Wadi Yarmuk, tra le Alture del Golan occupate da Israele e il confine col regno hascemita. La Giordania ha limitato gli ingressi di civili in fuga a un massimo di 200 persone al giorno.

La Turchia intanto ha inviato rinforzi alla frontiera con la Siria. Un convoglio di 20 mezzi militari, fra cui diversi blindati, è fra l’altro giunto sul confine a Yayladagi, nella provincia di Hatay. Altri rinforzi, secondo Zaman, sono stati inviati a Kilis.

Oggi il premier islamico turco Erdogan, uno dei principali sostenitori dei ribelli sunniti anti-Assad, prima di partire per San Pietroburgo dove è in corso il vertice del G20, ha affermato che la Turchia «è pronta a partecipare a qualsiasi coalizione». Rispondendo alle dichiarazioni del viceministro degli esteri siriano Faisal Meqdad, secondo il quale Damasco potrebbe rispondere all’attacco Usa colpendo Israele, Giordania o Turchia, Erdogan ha detto che Ankara «è pronta, non sono sicuro che la Siria lo sia».

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