I sostenitori del deposto presidente Morsi hanno annunciato una nuova grande manifestazione per oggi al Cairo, davanti alla Corte costituzionale. Diversi cortei confluiranno verso l’Alta Corte alle 16.
Oggi è prevista anche una nuova riunione del governo: sul tavolo la proposta di sciogliere i Fratelli musulmani. E l’esecutivo attacca al Jazeera: «Ogni giorno dimostrano quanto sia non professionale la loro copertura». Al Jazeera da settimane garantisce una copertura a tappeto dei pro-Morsi.
Ban ki-moon: allarmato per l’eccessivo uso della forza – Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon si è detto allarmato per l’«eccessivo uso della forza» in Egitto contro le proteste islamiste per la destituzione del presidente Moghamed Morsi. «Condanna con forza gli attacchi alle chiese, agli ospedali e ad altre strutture, che trova inaccettabili», ha affermato il suo portavoce in una nota. «Qualunque siano le rimostranze, non c’è giustificazione per la distruzione delle infrastrutture e di proprietà tanto importanti per il futuro dell’Egitto», ha aggiunto chiedendo alle autorità di usare «la massima moderazione e di adottare un piano credibile per contenere le violenze e innestare un processo politico».
Ue, rivedremo relazioni e adotteremo misure – L’Ue rivedrà nei prossimi giorni le relazioni con l’Egitto e adotterà misure per conseguire questo obiettivo. Lo ha riferito un comunicato in cui il presidente Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione Manuel Barroso chiedono alle parti di dar prova di moderazione contro una escalation della violenza.
El Baradei è partito per l’Austria – L’ex vice presidente ad interim, Mohamed ElBaradei, si è imbarcato su un volo diretto in Austria, dove ha vissuto a lungo quando era a capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica che ha sede a Vienna.
La notizia è stata riportata dal sito di notizie statale Egynews, ripresa da quello della Cnn.
El Baradei, leader del fronte laico che è stato uno dei più forti critici del governo del deposto presidente Mohamed Morsi, mercoledì aveva presentato le sue dimissioni contestando la decisione del governo di lanciare la sanguinosa repressione e affermando di «non voler essere responsabile dello spargimento di neanche una goccia di sangue».
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