Scontri al Cairo, i morti salgono a dieci
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Scontri al Cairo, i morti salgono a dieci

Pomeriggio di forti tensioni al Cairo: almeno 4 i poliziotti uccisi da attacchi di uomini armati. A nord del Sinai imposto il coprifuoco dalle 21 alle 6 di domani mattina.

Scontri al Cairo, i morti salgono a dieci
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5 Luglio 2013 - 17.53


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Sono almeno quattro i poliziotti uccisi nel Sinai da attacchi di uomini armati contro agenti posti a difesa di edifici governativi, secondo quanto hanno rivelato fonti dei servizi di sicurezza egiziani. Questi quattro portano ad almeno dieci il totale dei morti nelle violenze di oggi in tutto l’Egitto, considerando anche il militare ucciso stamani, sempre nel Sinai, e le cinque vittime delle manifestazioni contrapposte pro e contro Morsi al Cairo e nel resto del Paese.

I feriti sono circa 285. È quanto ha affermato il ministero della Sanità. In totale i morti solo venerdì in Egitto, compresi gli attacchi contro militari e polizia in Sinai, sale così a 13.

Il coprifuoco è stato imposto nel Nord Sinai, mentre per il resto del Paese la decisione spetta ai governatori. Lo ha scritto in un tweet il presidente ad interim egiziano Adly Mansour, confermato da fonti della presidenza. Secondo fonti di sicurezza il coprifuoco è stato imposto alle 21 e sarà in vigore fino alle 6 del mattino.

Nel pomeriggio di oggi la situazione al Cairo è degenerata: manifestanti pro Morsi si sono avvicinati alla sede della tv di stato sul lungo Nilo al centro del Cairo, distante almeno di un chilometro da piazza Tahrir dove erano concentrati gli anti Morsi.

Centinaia di islamisti hanno proceduto verso il palazzo Maspero, il quartier generale della tv di Stato sulla riva del Nilo. Hanno attraversato uno dei ponti sul Nilo vicino a piazza Tahrir, dove sono riuniti da giorni migliaia di manifestanti dell’opposizione. Le truppe con i blindati hanno tenuto separati i due fronti e sono riusciti a dirigere i pro-morsi verso la sede della tv.

La Fratellanza ha, inoltre, smentito l’arresto della sua guida spirituale Mohamed Badie. Anzi Badie si è rivolto ai manifestanti pro Morsi dal palco della moschea di Rabaa el Adaweya: “Non possiamo rinunciare a Morsi presidente se non col sacrificio della nostra vita. L’esercito deve restare lontano dalla politica e l’Egitto non conoscerà mai più il potere militare”, ha detto Badie, osannato da migliaia di manifestanti. “Il golpe militare è nullo”, ha aggiunto.

Secondo l’agenzia Mena, è stato invece arrestato Helmi el Gazzar, esponente di spicco della confraternita, per incitamento alla violenze, che è stato trasferito alla prigione di Tora al Cairo insieme ad altri due importanti esponenti della Fratellanza, Mahdi Akef e Mohamed el Omda.

Violenti scontri fra pro e anti Morsi anche ad Alessandria, costringendo i tank dell’esercito ad intervenire per separare le due fazioni. Sessantacinque finora i feriti secondo l’emittene El hayat.

Pro e anti Morsi, nel pomeriggio di oggi, si sono anche scambiati colpi di arma da fuoco nei pressi della piazza davanti all’università del Cairo, hanno riferito fonti della sicurezza secondo le quali ci sono feriti.

Le tre persone morte oggi al Cairo erano sostenitori di Morsi e sono rimaste uccise quando i soldati hanno aperto il fuoco. Gli scontri sono avvenuti nei pressi della sede della Guardia Repubblica, l’unità militare incaricata di proteggere la presidenza egiziana. A sparare sono state le forze di Sicurezza.

Migliaia di manifestanti per Morsi si sono riuniti davanti al ministero della Difesa egiziano, blindato da decine di tank che bloccano tutte le strade di accesso. Evacuati dalla zona tutti i manifestanti anti Morsi che per giorni hanno effettuato un sit in davanti al ministero.

L’esercito egiziano non ha sparato contro i manifestanti pro Morsi al Cairo, ma ha usato gas lacrimogeni e proiettili a salve. Lo ha reso noto un portavoce militare.

Mansour scioglie il Parlamento – Primi atti del neo presidente egiziano ad interim, Adli Mansour, all’indomani del suo giuramento. Con un decreto ha dissolto il Parlamento (di fatto solo il Consiglio della Shura, la camera alta, l’unico ramo rimasto attivo dopo lo scioglimento della Camera ad opera della giunta militare o scorso anno) guidato dalla maggioranza islamista dei Fratelli Musulmani (Partito Libertà e Giustizia) e dei salafiti (al Nour) e ha nominato il nuovo capo dei servizi segreti Mohamed Ahmed Farid al posto di Mohamed Raafat Shehat, voluto da Morsi. Shehat è stato nominato consigliere del presidente, incarico esclusivamente onorifico.

Gli ultimi aggiornamenti nel servizio di Lucia Goracci (inviata di Rainews24)


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