Yasser Arafat resta il suo
”eroe” ma, nonostante l’amore, il matrimonio con lo storico
leader palestinese e’ stato ”uno sbaglio” e per questo ha
pensato più di 100 volte che la cosa migliore sarebbe stata
divorziare. Suha Arafat, oggi 49 anni, è tornata a parlare, in
un’intervista al giornale turco ‘Sabah’, della sua storia con
l’ex presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp),
sposato nel 1990 quando lei aveva 27 anni e lui 61.
Una storia – ha ammesso nell’intervista ripresa dalla stampa
israeliana – che era scritta nel ”suo destino”, sebbene Arafat
avesse intorno ”molte donne che avrebbero voluto sposarlo”.
”Ero legata a un avvocato francese quando incontrai Arafat.
L’ho sposato segretamente in Tunisia, non ho neppure indossato –
ha raccontato – l’abito da sposa”.
Sua madre era contraria al matrimonio e ”piu’ tardi – ha
detto ancora Suha – ho capito perché. Avessi saputo cosa avrei
dovuto sopportare, non l’avrei sicuramente sposato. Vero, era un
grandissimo leader, ma io ero sola”.
Suha ha poi rivelato che in 14 anni di matrimonio, fino alla
morte di Arafat nel 2004, ha provato a lasciarlo molte volte, ma
inutilmente. “Ho provato centinaia di volte – ha spiegato – ma
lui non ha voluto lasciarmi andare”.
Suha ha anche parlato nell’intervista dei pettegolezzi sul
suo conto, sostenendo di essere stata ”l’anello debole” nella
guerra – all’epoca dell’Intifada – che Arafat stava combattendo
contro ”la piu’ grande lobby, stampa e nazione, in altre parole
Israele”.
Per quanto riguarda le accuse rivoltele di presunta
corruzione, Suha Arafat ha confermato di ricevere una pensione
dall’Anp e ha negato le affermazioni che abbia depositato
milioni di dollari sul suo conto bancario. ”Ricevo soldi
dall’Anp, 10mila euro al mese, ma non è un segreto, è
documentato”, ha spiegato.
Nonostante tutto, a Suha manca suo marito. Anche se la vita
con il leader palestinese era difficile, ”la mia vita senza lui
– ha ammesso – è persino più dura”. Da quando Arafat è
morto, ha detto di aver ricevuto dozzine di proposte di
matrimonio, ma non ha accettato: ”Lui – ha concluso – e’ il mio
eroe”.
Argomenti: Palestina