Tunisi, folla saluta Belaid. Sciopero generale
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Tunisi, folla saluta Belaid. Sciopero generale

Paese fermo per rendere omaggio al leader dell'opposizione assassinato. Niente voli da e per Tunisi, serrata dei negozi. Tensione alle stelle e timore di provocazioni.

Tunisi, folla saluta Belaid. Sciopero generale
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8 Febbraio 2013 - 12.28


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Sono arrivati in migliaia da tutte le parti del paese: i funerali di Chokri Belaid vedono la Tunisia di nuovo in piazza, in ebollizione, sicura e unita nel dire no alla violenza politica in cui sembra che qualcuno voglia farla precipitare.

Belaid è stato ucciso l’altro ieri mattina, colpito a tradimento da tre colpi di pistola: si cercano autori e mandanti ma per ora è stato arrestato soltanto il suo autista. Segretario del partito dei Patrioti democratici, un partito minore, Belaid è comunque uno storico rappresentante della sinistra tunisina, da sempre oppositore di Ben Alì e molto ben voluto.

Sono in tanti a pensare che ad avere ucciso Belaid sia stata Ennadha, il partito islamico di maggioranza. Se non proprio direttamente almeno alimentando un regime di terrore, di chi vuole fare il “guardiano della rivoluzione”, avendo però a sua disposizione solo più soldi e più organizzazione, non certo la maggioranza del paese, come hanno dimostrato in questi giorni le rivolte che si sono indirizzate proprio contro Ennadha. Un paese, però, allo stremo: stanco della crisi che affama i giovani e le famiglie, disorientato da una politica che ha preso ferocemente il sopravvento disilludendo molte delle aspirazioni della rivoluzione.

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Ma l’omicidio di Belaid ha rappresentato una specie di scossa. Unendo di nuovo le forze democratiche, divise dalle solite beghe interne dopo il processo rivoluzionario. Un altro elemento che ha favorito Ennadha. Oggi tutti i negozi sono chiusi e i voli da e per Tunisi sono stati cancellati. Tutti hanno risposto all’appello dei due sindacati l’Ugtt, lo storico sindacato tunisino, ma anche il Cgt, il sindacato nato dopo la rivoluzione.

La “resa dei conti” nei prossimi giorni sarà sicuramente con il governo, fortemente delegittimato dai moti di piazza. Uno scontro che verte anche sulla questione islamica, mal digerita in un paese musulmano, ma con radici laiche. Lo dimostra la decisione della vedova di Chokri Belaid, Bessma, sua compagna di lotta, una donna forte, con la zazzera sale e pepe fieramente non velata. Avrebbe voluto che anche le donne partecipassero al funerale del marito, trasformatosi con tutta evidenza in un appuntamento politico e poco assimilabile a un tradizionale funerale islamico. Richiesta respinta: come da tradizione al cimitero di Djellaz sono stati ammessi solo gli uomini. Le donne potranno portare il loro saluto da domani. “Sono fiera del popolo tunisino, questo è un nuovo 14 febbraio che esplode”, ha detto la vedova di Belaid, che si sta trasformando in uno dei nuovi volti della Tunisia post rivoluzionaria. Il segnale, comunque, è stato lanciato.

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