Sono tanti troppi, circa 200 milioni I bambini che nel mondo soffrono di malnutrizione: circa 165 milioni presenta ritardo nella crescita e più di 51 milioni è sottopeso, di cui il 10 per cento in forma grave. L’allarme è lanciato dall’Unicef che ha diffuso oggi a Roma il rapporto 2012 dal titolo “La malnutrizione dei bambini – L’impegno dell’Unicef contro la mortalità infantile”. Dal dossier emerge come i bambini gravemente sottopeso abbiano nove volte più probabilità di morire rispetto a quelli ben nutriti. Nelle zone rurali dei paesi in via di sviluppo, poi, i bambini hanno il doppio delle possibilità di essere sottopeso rispetto a quelle urbane.
L’Unicef stima che oltre un milione di bambini l’anno muoiano a causa della malnutrizione acuta grave. Un bambino – si legge nel rapporto – è malnutrito se la sua dieta non gli fornisce adeguate calorie, proteine e micronutrienti per la crescita o se è incapace di assorbire adeguatamente il cibo a causa di una malattia. La malnutrizione acuta si sviluppa come risultato di una rapida perdita di peso o incapacità ad acquisire peso; i bambini che ne sono affetti hanno un rischio maggiore di morte e, se non ben curati, possono evolvere in malnutrizione acuta grave. L’agenzia dell’Onu spiega che le cause di questo grave fenomeno sono la povertà, le carenze dei servizi di sanità e assistenza: tutti motivi riconducibili alla fragilità dei sistemi di sicurezza sociale di fronte a emergenze come siccità, alluvioni, migrazioni e conflitti.
Il rapporto evidenzia come la denutrizione, soprattutto quella infantile, rappresenti uno dei problemi sanitari e di sviluppo prioritari a livello mondiale. L’organizzazioni per i diritti dell’infanzia rivela come i costi umani ed economici della malnutrizione ricadano soprattutto sulle famiglie più povere e su donne e bambini. Anche la ricaduta economica sullo sviluppo dei paesi, in termini di perdita di produttività e di ritardo nello sviluppo economico, è immensa, ma tuttora sottostimata.