”Non abbiamo altra scelta
che continuare ad introdurre armi con tutti i mezzi possibili”.
Non usa mezzi termini uno dei dirigenti di Hamas a Gaza, Mahmud a-Zahar, per dire che continuerà l’approvvigionamento di armi per armare la zona dove, da pochi giorni, è in atto la tregua.
“Abbiamo il diritto di ricevere finanziamenti ed armi dall’Iran.
Loro ci aiutano per ragioni puramente religiose, senza secondi
fini”, afferma.
Anche in Israele oggi circola questa notizia. Il quotidiano Maariv cita il
Sunday Times secondo cui l’Iran avrebbe già
inviato nei giorni scorsi verso Gaza un nave con un carico di
missili Fajr 5, capaci di colpire Tel Aviv, per sostituire
quelli distrutti dall’aviazione israeliana.
A-Zahar ha poi affermato che miliziani di Hamas sono riusciti
ad abbattere ”velivoli israeliani”, durante i combattimenti
infuriati con Israele fino a giovedi’: un’ informazione che è
stata smentita in Israele.
E infine, sulla fucilazione pubblica di sette palestinesi definiti “traditori” e sullla riprovazione internazionale, il leader di Hamas ha detto: “Noi non consentiamo
che a Gaza ci sia alcun collaborazionista, che i gruppi di
difesa dei diritti umani dicano quello che vogliono. Un essere
umano ha diritti solo se è una persona di onore, e non se è un
traditore”.
