Mentre i ribelli del Libero Esercito Siriano annunciano di aver espugnato la città strategica di
Saraqeb, nella provincia nord-occidentale di Idlib, esplode la polemica per un video che mostra l’esecuzione sommaria di 10 militari del regime. Per l’Onu potrebbe rappresentare un crimine di guerra. In più ci sono da registrare le divisioni tra le varie anime dell’opposizione, i cui rappresentanti sono attesi da domenica a una riunione di quattro giorni a Doha.
Fa quindi discutere l’esecuzione sommaria di una diecina di soldati siriani da parte di un presunto gruppo di ribelli mostrata in un video postato su Internet che ha suscitato l’immediata reazione dell’Onu e di Amnesty International. Il grave episodio sarebbe avvenuto dopo la conquista di una postazione dell’esercito nella provincia di Idlib, tra Damasco e Aleppo. Le immagini mostrano quelli che appaiono essere miliziani ribelli accerchiare un gruppo di soldati già arresisi, picchiarli e infine spingerli a terra prima di sparare colpi di arma da fuoco nel mucchio.
Per il portavoce dell’Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Rupert Colville, se l’eccidio fosse confermato, si tratterebbe di un crimine di guerra. Amnesty ha fatto sapere che sta indagando.
Intanto la conquista da parte dei ribelli della città di Saraqeb, 300 chilometri a nord di Damasco e distante appena 25 dalla frontiera con la Turchia, è di grande importanza perché sorge su un’altura strategica. Un portavoce dei ribelli, Fahd al-Masri, ha riferito la morte di quattro compagni e il ferimento di un imprecisato numero di altri negli scontri finali, durante i quali sono stati conquistati gli ultimi tre avamposti controllati dai lealisti.
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