Anche l’Onu censura le vignette satiriche su Maometto pubblicate sulla rivista francese Charlie Hebdo, dichiarandole “doppiamente irresponsabili”. Le reazioni violente contro il film prodotto negli Usa e considerato blasfemo per il mondo islamico, avrebbero dovuto essere valutate meglio dal giornale francese, ricorda il portavoce dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani, Rupert Coville. Sia il film, sia le vignette sono “deliberatamente provocatori”, anche se questo non giustifica le proteste violente e “distruttive”, ha aggiunto Coville.
La redazione di Charlie Hebdo sta ricevendo continue minacce. “Ma non ci piegheremo”, ha detto la redattrice Zineb El Rhazoui. E intanto il giorno della pubblicazione la sede del giornale era stata blindata, con misure di sicurezza straordinarie, volute dal ministro Manuel Valls, che aveva visto anticipatamente i disegni considerati una “provocazione inutile” da molti. Mentre il ministro degli esteri Laurent Fabius, in visita al Cairo l’due giorni fa, aveva preso le distanze dalla pubblicazione, sottolieando la sua contrarietà ad ogni provocazione, vista la fase particolarmente delicata.
E nel timore di reazioni per la controversa pubblicazione delle vignette su Maometto, la Francia ha preso la decisione di chiudere ambasciate e scuole in 20 Paesi in giro per il mondo. Adannunciarlo era stato lo stesso Fabius, sottolineando che il provvedimento avrebbe riguardato “tutti quei paesi in cui questo potrebbe causare problemi”. “In Francia, vale il principio della libertà di espressione – ha aggiunto Fabius – e non bisogna metterlo in discussione. Tenuto conto di questo film imbecille, del video assurdo che è stato diffuso, il contesto ora è quello delle emozioni forti registrate in molto paesi musulmani. È pertinente e intelligente gettare olio sul fuoco? La risposta è no, bisogna trovare un equilibrio”, ha concuso.
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