E’ la classica notizia difficile da credere. Visto che viene dagli Stati Uniti, da sempre considerata la patria della stampa indipendente. Ed invece proprio qui, negli States si è alle prese con quella che molti già definiscono una sorta di “censura preventiva”. E’ accaduto, infatti, che il New York Times ed il Los Angeles Times hanno ammesso di aver ceduto alle pressioni degli staff dei due candidati alla Presidenza e hanno deciso di far controllare ai loro addetti stampa i testi.
Insomma, gli “uomini” di Barack Obama e Mitt Romeny hanno preteso e ottenuto di poter leggere in anteprima le frasi che sono attribuite ai due rivali. Controllano gli articoli prima che vadano in stampa. E non è tutto. Si parla anche di diversi casi, in cui i giornalisti incaricati di seguire la campagna elettorale avrebbero registrato le dichiarazioni dei due. Che poi, invece, al momento della pubblicazione sono state modificate. Smussate, edulcorate, a seconda delle esigenze.
Comunque cambiate rispetto alle originali. Ora il mondo del giornalismo americano è in subbuglio. E a guidare la rivolta contro questo sistema è l’agenzia anglo-canadese Reuters che ha bollato la procedura come «completamente inaccettabile». Sulla stessa linea anche l’americana l’Associated Press che, giura, non si è mai adattata alle richieste degli uomini dei Presidenti.
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