Che le accuse circolate in queste ore possano essere infondate ci può stare: si indaga su un cardinale italiano (solo uno?), una donna indagata (il “golpe” in Vaticano era un nuovo golpe “in” Borghese?), una donna guida una task force investigativa (questa è proprio bella). Ma, illazioni a parte, è naturale che il Vaticano abbia smentito categoricamente tutte le voci circolate sui giornali in queste ore.
Quel che è curioso è che la Sala Stampa Vaticana, organo ufficiale della Santa Sede, abbia diffuso essa una nota dell’avvocato difensore dell’unico imputato esisente, l’ex maggiordomo del papa. L’avvocato che lo difende non come legale d’ufficio, ma come specifica lui stesso quale legale di fiducia, ha infatti contattato la Sala Stampa e fatto pervenire loro una nota difensiva, che il Vaticano ha diffuso.
Curioso, no? Lasciamo perdere che l’avvocato in questione è un cattolico molto impegnato, postulatore di cause di beatificazione, ed è ben noto negli ambienti curiali: questo ci sta, mica si poteva pensare che il maggiordomo del papa fosse amico di un avvocato radicale.
Ma l’avvocato non poteva contattare lui la stampa? Non ne aveva i mezzi? Perchè rivolgersi alla Sala Stampa Vaticana? E’ fare congetture dire che c’è qualcosa di inusuale? Di strano?
Per molti nei Sacri Palazzi il perdono palale per Paolo Gabriele è già sicuro, dopo la condanna. Ora il problema è arrivarci, a quella condanna. E arrivarci bene.