Israele, niente elezioni anticipate

Netanyahu si allea con l'opposizione. Adesso si pensa alla guerra contro l'Iran. La maxicoalizione garantirà al premier un sostegno pressochè totale.

Israele, niente elezioni anticipate
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8 Maggio 2012 - 14.29


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Tutto in una notte. Tra lo sbigottimento di alleati ed avversari, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha raggiunto qualche ora fa un accordo a sorpresa con Shaul Mofaz, nuovo leader del principale partito di opposizione “Kadima”, per la formazione di un governo di unità nazionale. In questo modo Netanyahu pone sotto il suo controllo tre/quarti della Knesset (90 deputati su 120). Da oggi l’opposizione parlamentare sarà guidata dal minuscolo partito laburista di Shelly Yehimovic: appena otto seggi in Parlamento.

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L’ampiezza della coalizione governativa non può non fare pensare alla creazione di una «maggioranza di guerra» che permetterà al primo ministro di avere il massimo del consenso politico il giorno in cui lancerà l’attacco aereo contro le centrali nucleari iraniane. Nonostante la netta contrarietà (solo momentanea) degli Stati Uniti ad un raid israeliano contro l’Iran, Tel Aviv ha più volte segnalato che non è disposta «ad aspettare» che l’Iran raggiunga «il punto di non ritorno», ossia la capacità di produrre un ordigno atomico. Tehran nega di volersi dotare di armi nucleari e sottolinea che, al contrario, è Israele che possiede segretamente ordigni atomici.

Un segnale dell’avvicinarsi della guerra giunge anche dall’annullamento a sorpresa da parte di Netanyahu delle elezioni anticipate, che dovevano avere luogo ai primi di settembre e che ieri erano state già approvate in prima lettura alla Knesset.

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In base alle intese raggiunte la scorsa notte – che saranno illustrate oggi – Mofaz sarà vicepremier e parteciperà (assieme ad altri otto ministri) alle consultazioni del Consiglio di Difesa del governo, dove vengono prese le decisioni più delicate (l’Iran, appunto). Il nuovo governo resterà in carica fino al termine della legislatura a novembre 2013 e varerà anche una nuova legge sul reclutamento nelle forze armate dei giovani religiosi ortodossi e in un servizio civile obbligatorio dei palestinesi con cittadinanza israeliana (che sono esentati dal servizio militare). Metterà inoltre a punto la finanziaria per il 2013, che si prevede sarà impostata a criteri di austerità.

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