La Uefa segue con molta attenzione l’evolversi della situazione politica e sociale in Ucraina e non esclude come ‘extrema ratio’ l’ipotesi di rinviare gli Europei in programma quest’estate. Ad affermarlo e’ Martin Kallen, direttore operativo dell’Uefa e responsabile in Ucraina dell’organizzazione del torneo, al quotidiano tedesco ‘Suddeutsche Zeitung’. “Ci sarebbe solo una possibilità. Si potrebbe pensare di rinviare il torneo ad un altro anno”, ha detto Kallen, escludendo allo stesso tempo l’ipotesi che le partite programmate in Ucraina possano giocarsi in Germania o in altri paesi limitrofi.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel sta valutando la possibilità di boicottare gli Europei dopo le rivelazioni dell’ex premier ucraino Yulia Tymoshenko: la protagonista della ‘rivoluzione arancione’, condannata a sette anni di reclusione per abuso di potere, ha dichiarato di avere subito percosse in carcere. In Italia il ministro Piero Gnudi ha affermato che “quando vengono violati i diritti soggettivi e i principi democratici, lo sport non può voltarsi dall’altra parte”. Nei giorni scorsi una serie di esplosioni a Dnipropetrovsk, nella parte orientale del paese, hanno causato almeno una trentina di feriti. “Se la situazione diventerà molto pericolosa, gli Europei non si faranno”, ha detto a chiare lettere Kallen. “Andiamo lì per organizzare una festa del calcio e niente di più”, ha sottolineato.
Dall’Italia il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, esprime una “preoccupazione forte” sulla vicenda dell’ex primo ministro ucraino Yulia Tymoshenko. Terzi parla di “clima di grande paura”, definisce “assolutamente inconcepibile e inaccettabile” il trattamento riservato alla Tymoshenko, che appare “sofferente in modo così chiaro”. Quanto alla posizione assunta dalla Germania, dove si parla addirittura di un boicottaggio dei campionati di calcio Euro 2012 da parte del cancelliere tedesco Angela Merkel, Terzi parla di ipotesi “considerata molto seriamente” a Berlino. “Anche tra i grandi Paesi europei ci sono esitazioni a utilizzare l’arma del boicottaggio su eventi sportivi, perché i precedenti che si ricordano sono precedenti pesanti”, conclude il titolare della Farnesina.
Il presidente della Commissione europea Jose Manuel Durao Barroso “non ha alcuna intenzione di andare in Ucraina o di partecipare ad eventi” nel Paese, sotto accusa per il trattamento riservato all’ex premier Yulia Tymoshenko. E’ quanto ha detto la portavoce dell’esecutivo Ue, Pia Aherenkilde, precisando che “il collegio dei commissari non ha ancora avuto una discussione o assunto una posizione sul tema”. Nei giorni scorsi, la vice presidente della Commissione, Viviane Reding, aveva rifiutato l’invito del presidente della Uefa, Michel Platini, a recarsi a Kiev per l’apertura degli Europei di calcio a giugno. La portavoce ha poi ribadito che la situazione in Ucraina “desta preoccupazioni molto serie”.