Ora serve un movimento pacifista arabo-israeliano
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Ora serve un movimento pacifista arabo-israeliano

La vicenda dei pacifisti respinti dal governo israeliano ha scatenato dibattiti e reazioni in Israele e può essere l'occasione per rilanciare un movimento arabo-israeliano.

Ora serve un movimento pacifista arabo-israeliano
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16 Aprile 2012 - 08.10


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La cerimonia di benvenuto non c’è stata. Di coloro che volevano raggiungere Israele con documenti in regola e senza precedenti penali solo pochi hanno potuto entrare. Agli altri è stato impedito di partire ai sensi di una legge del 52, la stessa utilizzata per definire persona non grata il premio Nobel per la letteratura Gunter Grass. Una “black-list” consegnata alle compagnie che dovevano portare i dissidenti pacifici in Israele ha chiuso i giochi.
Il quotidiano israeliano Haaretz ha così ritenuto di fare un paragone: l’Iran impedisce agli ispettori dell’Agenzia Nucleare di entrare nel Paese e ispezionare le sue centrali. Israele impedisce a pacifici dissidenti di entrare ed esprimere il proprio pensiero.

Ma la cosa più divertente è che il governo del simpatico signor Netanyahu ha predisposto un ironico “biglietto”, indirizzato agli aspiranti manifestanti, nel quale non si rinuncia a dar lezione agli altri, dicendo che avrebbero potuto manifestare per la violazione dei diritti umani in Siria, in Iran e invece loro volevano manifestare per i palestinesi. Ora, per quanto si sappia, nelle altre democrazie ognuno decide per cosa dimostrare. Sotto il simpatico Bibi evidentemente no. Stranezze…

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Ora, detto questo, merita di spendere due parole sul motivo per cui tutto questo merita di essere detto. Questa vicenda, e le reazioni che sta provocando in Israele, dimostra che iniziative “appropriate” possono aiutare il movimento pacifista israeliano a ritrovare forza. Per il bene di israeliani e palestinesi. E questo è quel che conta. Essere “per” è la svolta. Quel che è mancato ai tempi lontani del processo di pace arabo-israeliano è stato un movimento pacifista arabo-israeliano. Favorirne la nascita oggi è una propriotà alla quale il resto del mondo può contribuire.

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