Siria: Assad dice sì a nuovi partiti
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Siria: Assad dice sì a nuovi partiti

Sarà approvato in parlamento il 7 agosto un disegno di legge che permette la formazione di altri partiti politici oltre al Baath, alla guida del paese dal 1963.

Siria: Assad dice sì a nuovi partiti
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26 Luglio 2011 - 15.12


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Approvato domenica sera dal gabinetto del presidente Assad, un disegno di legge secondo il quale potranno esserci altri e (nuovi) partiti politici, oltre al Baath, che ha fatto – dalla presa del potere nel 1963 – della Siria un “regime” a partito unico. La legge passerà in via definitiva solo dopo essere discussa in Parlamento, nella seduta del prossimo 7 agosto e – secondo quanto dichiarato dall’agenzia di stampa governativa Sana – consente di fatto la formazione di partiti che “non si fondano su principi religiosi o tribali o che operano discriminazioni etniche, di genere o razziale”.

La manovra, voluta dal Bashar al- Assad, segue altre riforme intraprese dal presidente, tra cui l’eliminazione della legge sull’emergenza, la nuova legge sull’informazione e la concessione della nazionalità alla comunità curda (sebbene con delle limitazioni), all’interno degli sforzi per calmare le proteste che da marzo infiammano il paese.

In un paese in cui il Baath è da quasi mezzo secolo al potere, alla “guida dello Stato”, e in cui altri partiti politici sono considerati di fatto illegali, tra le richieste dei manifestanti vi è quella di un sistema multi-partitico. Il nuovo disegno di legge pur rappresentando un avanzamento presenta però delle forte limitazioni, lasciando sulla carta, la speranza di un vero sistema in cui tutte le rappresentanti politiche possano avere un loro spazio politico. Se è vero infatti – come cita Sana- che i partiti per essere tali dovranno aderire a “principi democratici”, “rispettare la costituzione e la libertà”, allo stesso tempo secondo il gruppo Syria Report,una newsletter economica con sede a Damasco, “la legge è stata concepita in modo tale da limitare la formazione dei partiti curdi e islamici”. Infatti la condizione per cui i partiti non debbono fondarsi “su basi religiose, affiliazione tribale o religiosa,” limita fortemente qualsiasi futura formazione per i Fratelli Musulmani , ma anche per i curdi. Anche se legge entrerà in vigore – dicono le organizzazioni di attivisti – avrà un impatto limitato. Secondo gli esperti legali, infatti, la legge è “inutile se non avvengono delle modifiche a livello della Costituzione” e in particolar modo, emendamenti di alcuni articoli, tra cui il numero 8 che sancisce che sia il Baath ad essere a “capo dello Stato e della società” siriani.

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