"Restiamo umani" torna a Gaza
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"Restiamo umani" torna a Gaza

Il racconto dell’ingresso della carovana umanitaria e per la pace, ieri nella Striscia di Gaza, la terra alla quale Vittorio Arrigoni aveva dedicato il suo impegno politico.

Vittorio Arrigoni
Vittorio Arrigoni
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13 Maggio 2011 - 11.58


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Il sole del Cairo deve ancora finire di sorgere, quando il convoglio restiamo umani comincia a prepararsi per la partenza verso Gaza. E’ un viaggio denso di attesa e carico di speranza: c’è la consapevolezza di quanto sia importante attraversare il valico di Rafah in seguito alle rivolte che hanno abbattuto il regime di Mubarak; e c’è la volontà di ricordare Vittorio Arrigoni nella terra stessa per cui ha dato la vita.Il convoglio porterà tra la popolazione palestinese un messaggio da rivolgere a tutto il mondo: la Palestina non è sola, i sogni di Vik sono anche i nostri, la solidarietà verso chi lotta contro oppressione e sfruttamento non conosce frontiere.

Dieci check-point rallentano il cammino, uno in particolare lo costringe ad una sosta di 2 ore e mezza nel deserto del Sinai, vengono poste le questioni di sempre, le stesse riscontrate nei giorni precedenti circa l’impossibilità di oltrepassare Rafah . Questa volta, l’ambasciata italiana “premurosa e zelante” comunica che il convoglio non entrerà mai dentro Gaza ma evidentemente i fatti gli hanno dato torto: noi siamo qui!

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Il Convoglio Restiamo Umani da oggi cammina sui passi di Vittorio, orme chiare, impresse nella terra di Gaza e rimarcate dall’affetto spontaneo dei/delle palestinesi che hanno accolto il nostro arrivo.

Il Co.R.Um assorbe la determinazione, il coraggio e l’estrema umiltà di Vittorio, caratteristiche che riconosciamo nella lunga resistenza della popolazione palestinese.

Per molti di noi è la prima volta che si attraversa la frontiera della Striscia di Gaza, una vittoria per chi non si è mai arreso, via mare e via terra, al categorico Denied Entry: niente da vedere, nessuno da incontrare.

A sottolineare l’importanza storica del momento c’è stato il contagioso entusiasmo dell’accoglienza riservata al convoglio da numerosi palestinesi presenti, che ci hanno accompagnato fino a Gaza City. Una volta sul posto ripercorriamo i luoghi frequentati quotidianamente da Vittorio nella sua lunga permanenza a Gaza, dove ha conosciuto tutti quei compagni e quelle compagne che da oggi conosciamo anche noi. Sulle note di Bella Ciao, Unadikom e del rap dei Gazawi, le immagini di Vittorio salutano il nostro arrivo.

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