La data è ufficiale: il Conclave per eleggere il nuovo Pontefice inizierà mercoledì 7 maggio. La decisione è stata presa durante la quinta congregazione generale dei cardinali, in linea con quanto stabilito dall’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, il rito liturgico che disciplina le fasi successive alla morte di un Papa, prevedendo l’apertura del Conclave tra il 15° e il 20° giorno dal decesso.
Intanto, domenica, Roma si è stretta attorno alla memoria di Francesco: decine di migliaia di fedeli hanno partecipato alla messa per il Giubileo degli adolescenti in Piazza San Pietro e hanno reso omaggio alla tomba del Papa in Santa Maria Maggiore, deponendo fiori e recitando preghiere.
In settimana continueranno le congregazioni generali (alle 9 del mattino) e le messe dei novendiali (alle 17), il tradizionale ciclo di nove giorni di suffragio. L’ultima celebrazione si terrà domenica 4 maggio, data che segnerà anche la chiusura ufficiale di questo periodo di preghiera collettiva, prima dell’inizio del Conclave con il rito dell’extra omnes.
I cardinali elettori chiamati a scegliere il nuovo Papa sono 135, anche se, a causa di problemi di salute, il cardinale Antonio Cañizares Llovera di Valencia non parteciperà, riducendo il numero a 134. A Roma stanno già affluendo i porporati da tutto il mondo: per molti sarà anche l’occasione per incontrarsi di persona e confrontarsi sulle sfide future della Chiesa.
Nonostante il diritto di voto sia riservato ai cardinali sotto gli 80 anni, anche gli anziani prelati – come il decano Giovanni Battista Re, 91 anni – continuano ad avere un forte peso nell’orientare i consensi. Fra i grandi influenzatori, pur non partecipando al Conclave, spiccano figure come il cardinale Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston e noto per il suo impegno contro gli abusi, il cardinale Christoph Schönborn di Vienna, insigne teologo ed ex allievo di Joseph Ratzinger, e il canadese Marc Ouellet, ex prefetto dei vescovi e figura autorevole soprattutto nell’ambito latinoamericano.
Nel silenzio della Cappella Sistina, però, ogni cardinale elettore risponderà alla propria coscienza e, secondo la tradizione cattolica, alla voce dello Spirito Santo.