La geopolitica in San Pietro per l'ultimo saluto a Papa Francesco
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La geopolitica in San Pietro per l'ultimo saluto a Papa Francesco

Le delegazioni rappresentati oggi in Vaticano fra guerre e asti. I presenti e i grandi assenti.

La geopolitica in San Pietro per l'ultimo saluto a Papa Francesco
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26 Aprile 2025 - 11.41 Culture


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di Arianna Scarselli

Un funerale importante, di un Papa che ha cercato sempre di porsi come mediatore, che ha parlato al fianco dei migranti e si espresso, anche in maniera forte, sulla politica attuale.
Un funerale che si svolge in un contesto geopolitico teso e che vede ospiti rappresentanti di nazioni in conflitto tra loro.

Perciò, così come fu per il funerale di Papa Giovanni Paolo II nel 2005, le delegazioni dei vari Paesi prenderanno posto, nelle prime file in ordine di importanza, poi in ordine alfabetico in lingua francese, ciò dovrebbe aiutare a evitare clamorose gaffe diplomatiche.

Assenti Putin e Netanyahu, su entrambi pende infatti un mandato di arresto internazionale per crimini di guerra.
Il mandato su Putin, emesso nel 2023, non essendo mai giunto alla Procura generale di Roma non è realmente esecutivo: Putin venendo in Italia potrebbe non essere arrestato, ma il ministro Nordio ha asserito che se Putin fosse in Italia o se si sapesse di una sua imminente visita il mandato verrebbe immediatamente attivato.
La Russia è rappresentata in Piazza San Pietro dalla ministra della Cultura Olga Lyubimova. Per Israele presente solo l’ambasciatore presso la Santa Sede Yaron Sideman.

Per l’Ucraina presente Zelensky, accolto da un applauso dopo il passaggio di Trump e Macron.
Il presidente americano è arrivato accompagnato dalla first lady, assente JD Vance. Aveva espresso l’intenzione ad andare anche l’ex presidente Biden, poi non arrivato.
Fonti hanno fatto sapere che Trump e Zelensky, dopo un primo incontro prima del funerale, hanno concordato di incontrarsi nuovamente nel corso della giornata per approfondire i temi discussi.

Presenti rappresentanti della Cina dopo gli scorsi giorni di silenzio; nonostante i “contatti costruttivi e [che le due nazioni hanno] portato avanti scambi proficui”, i rapporti con la Cina restano tesi, punto di scontro è la nomina dei vescovi cattolici nel Paese orientale ma per questa giornata sono state appianate le dispute.

La delegazione italiana si presenta come quella più numerosa con circa settanta persone fra le quali spicca il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana, il presidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso e il ministro degli Esteri Antonio Tajani ma anche gli ex presidenti del Consiglio Mario Draghi e Paolo Gentiloni.

Prima del funerale non è passato inosservato l’incontro fra Trump e Von Der-Leyen, una veloce stretta di mano che potrebbe preannunciare un nuovo bilaterale.

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Presenti anche molti rappresentanti delle famiglie reali, William di Galles, principe ereditario del Regno Unito, insieme al primo ministro Keir Starmer. I reali spagnoli, Felipe e Letizia, sono accompagnati da tre ministri, è assente Pedro Sánchez.
Presenti anche i reali di Belgio, Svezia, Norvegia e Monaco.
Un’assenza che fa rumore quella di Maxima, sovrana cattolica e argentina, a differenza della maggioranza protestante dei suoi sudditi.

Tutte le rappresentanza mondiali:

Africa

  • Algeria: Il ministro degli Esteri Ahmed Attaf.
  • Angola: Il presidente Joao Manuel Goncalves Lourenc.
  • Burkina Faso: Il ministro degli Esteri Karamoko Jean Marie Traore.
  • Burundi: Il vicepresidente Prosper Bazombaza.
  • Camerun: Il ministro Paul Atanga.
  • Capo Verde: Il presidente Jose’ Maria Neves.
  • Ciad: Il ministro Mathieu Guibolo Fanga.
  • Costa d’Avorio: L’Alto Rappresentante del Presidente Gilbert Kafana Kone.
  • Egitto: Il ministro per gli Affari religiosi Osama Elsayed Mahmoud Mohamed Saad.
  • Eswatini: La vicepremier Thulisile Dladla.
  • Gabon: Il presidente Brice Clotaire Oligui Nguema.
  • Gambia: Il consigliere del presidente Henry Gomez.
  • Guinea Equatoriale: Il vicepresidente Teodoro Nguema Obiang Mangue.
  • Kenya: Il presidente William Samoei Ruto.
  • Lesotho: Il re Letsie III.
  • Madagascar: Il presidente Andry Rajoelina.
  • Malawi: L’ambasciatore Joseph John Mpingajira.
  • Mali: Il ministro degli Esteri Mossa Attaher.
  • Marocco: Il capo del governo Aziz Akhannouch.
  • Mozambico: Il presidente Daniel Chapo.
  • Namibia: Il ministro degli Esteri Selma Ashipala-Musavyi.
  • Nigeria: Il presidente del Senato Godswill Obot Akpabio.
  • Rep. Centrafricana: Il presidente Faustin-Archange Touadera.
  • Repubblica Democratica del Congo: Il presidente Felix Tshisekedi.
  • Ruanda: L’ambasciatore Igor Cesar.
  • Senegal: Il ministro dell’Interno Jean Baptiste Tine.
  • Sierra Leone: Il presidente Julius Maada Bio.
  • Sudan: L’incaricato d’affari alla Sede Salah Mohamed Ishag Raham.
  • Sud Sudan: Il ministro degli Esteri Monday Semaya K. Kumba.
  • Tanzania: Il vicepresidente Philip Isdor Mpango.
  • Togo: Il presidente Faure’ Essozimna Gnassingbe.
  • Tunisia: Il ministro degli Esteri Mohamed Ali Naft.
  • Uganda: La presidente del Senato Among Anita Annet.
  • Zambia: Il ministro degli Esteri Mulambo Haimbe.
  • Zimbabwe: Il vicepresidente Costantino Guveya Dominic Nykadzino Chiweng.

Americhe

  • Argentina: Il presidente Javier Milei con la sorella Karina.
  • Belize: La governatrice generale Froyla Tzalam.
  • Bahamas: L’ambasciatore Joseph R. Curry.
  • Bolivia: L’ambasciatrice Teresa Susana Subieta Serrano.
  • Brasile: Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva con la moglie Jana.
  • Canada: La governatrice generale Mary Simon.
  • Cile: Il presidente del Senato Manuel Jose’ Ossandon.
  • Colombia: La first lady Veronica Alcocer Garcia.
  • Costa Rica: L’ambasciatore Federico Zamora Cordero.
  • Cuba: Il vicepresidente Salvador Valdes Mesa.
  • Ecuador: Il presidente Daniel Noboa Azin.
  • El Salvador: Il vicepresidente Felix Ulloa Garay.
  • Giamaica: L’ambasciatore Richard Brown.
  • Guatemala: Il ministro della Cultura Liwy del Carmen Grazioso Sierra.
  • Haiti: Delegata permanente Unesco Lilas Desquiron.
  • Honduras: Il presidente Xiomara Castro.
  • Messico: La vicepresidente Rosa Icela Rodriguez.
  • Nicaragua: L’ambasciatore in Spagna Maurizio Gelli.
  • Paraguay: Il presidente della Camera Raul Latorre.
  • Peru’: Il ministro degli Esteri Elmer Schialer Salcedo.
  • Repubblica Dominicana: Il presidente Luis Rodolfo Abinader Corona.
  • Saint Kitts a Navis: Il console onorario Matteo Forcon.
  • Saint Vincent: L’ambasciatore Wafic Sai.
  • Stati Uniti: Il presidente Donald Trump e la moglie Melania. A Roma anche l’ex presidente Joe Biden con la moglie Jill, ma non fa parte della delegazione ufficiale.
  • Uruguay: Il ministro degli Esteri Mario Lubetkin.
  • Venezuela: Il ministro degli Esteri Yivan Eduardo Gil Pinto.
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Asia

  • Armenia: Il presidente Vahagn Khachaturyan.
  • Australia: Il Governatore Generale Sam Mostyn.
  • Azerbajan: La presidente del Parlamento Sahiba Gafarova.
  • Bangladesh: Il primo ministro Muhammad Yunus.
  • Cina: L’ex vicepresidente Chen Chin-Jen.
  • Corea del Sud: Il ministro della Cultura You In Chon.
  • Filippine: Il presidente Ferdinand Marcos e la moglie Liza Marcos.
  • Giappone: Il Ministro degli Esteri Takeshi Iwaya.
  • India: La presidente Droupadi Murmu.
  • Indonesia: Il presidente Joko Widodo.
  • Kirghizistan: Il ministro della Giustizia Aiaz Baetov.
  • Malesia: Il ministro Azalina Binti Othman.
  • Maurizio: Il ministro della Giustizia Gavin Patrick Cyril Glover.
  • Myanmar: L’ambasciatore Hmway Hmway Khyn.
  • Mongolia: Il ministro degli Esteri Batmunkh Battsetseg.
  • Nuova Zelanda: Il primo ministro Christopher Mark Luxon.
  • Pakistan: Il ministro Salik Hussain.
  • Papuasia: L’ambasciatore Joseph Varo.
  • Seychelles: Il presidente Wavel Ramkalawan.
  • Singapore: Il ministro Maliki Osman.
  • Sri Lanka: Il ministro degli Esteri Herath Mudiyanselage Vijitha Herath.
  • Timor Leste: Il presidente Jose’ Ramos Horta.
  • Thailandia: Il ministro Chousak Sirinil.
  • Turchia: Il presidente del parlamento Numan Kurtulmus.
  • Uzbekistan: Il vicepresidente del Senato Sodiq Safoev.
  • Vanuatu: L’ambasciatore Bernard Lecler.
  • Vietnam: L’ambasciatore Duong Hai Hung.

Medio Oriente

  • Arabia Saudita: Il ministro per il Clima Adel bin Ahmad Al Jubeir.
  • Bahrein: Il ministro dei Trasporti Abdulla Ahmed Abdulla Al Khalifa.
  • Emirati Arabi Uniti: Lo sceicco Khaled bin Mohamed bin Zayed.
  • Giordania: Re Abdallah II e la regina Rania.
  • Iran: Il ministro della Cultura Seyed Abbas Saleh Shariati.
  • Iraq: Il presidente del Kurdistan Nechirvan Barzani.
  • Israele: L’ambasciatore alla Santa Sede Yaron Sideman.
  • Kuwait: L’ambasciatore Nasser Sanhat Alqahtan.
  • Libano: Il presidente Joseph Aoun.
  • Oman: L’ambasciatore Nayyid Nazar bin Al-Julanda bin Majid.
  • Palestina: Il primo ministro Mohamed Mustafa.
  • Qatar: Il primo ministro Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani.
  • Siria: Il ministro del Lavoro Hind Aboud.
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Europa

  • Albania: Il presidente Bajram Begaj.
  • Andorra: Il coprincipe Joan-Enric Vives Sicilia.
  • Austria: Il presidente Alexander Van der Bellen e il cancelliere Christian Stocker.
  • Belgio: Il re Filippo, la regina Mathilde e il primo ministro Bart De Wever.
  • Bielorussia: Il presidente del parlamento Igor Sergueyenko.
  • Bosnia Erzegovina: La presidente di turno Zelika Cvijanovic.
  • Bulgaria: Il primo ministro Rossen Jeliazkov.
  • Cipro: Il presidente Nikos Christodoulides.
  • Croazia: Il presidente Zoran Milanovic e il premier Andrej Plenkovic.
  • Danimarca: La regina Maria.
  • Estonia: Il presidente Alar Karis.
  • Finlandia: Il presidente Alexander Stubb.
  • Francia: Il presidente Emmanuel Macron.
  • Georgia: Il presidente Mikheil Kavelashvili.
  • Germania: Il presidente Frank-Walter Steinmeier e il cancelliere Olaf Scholz.
  • Gran Bretagna: Il principe William e il premier Keir Starmer.
  • Grecia: Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis.
  • Irlanda: Il presidente Micheal Higgins e il premier Micheal Martin.
  • Islanda: La presidente Halla Tomasdottir.
  • Kosovo: Il presidente Vjosa Osmani e il premier Albin Kurti.
  • Lettonia: Il presidente Edgars Rinkevics.
  • Liechtenstein: Il principe Alois.
  • Lituania: Il presidente Gitanas Nauseda.
  • Lussemburgo: Il Granduca Enrico.
  • Malta: La presidente Myriam Spiteri Debon.
  • Moldova: La presidente Maia Sandu.
  • Monaco: Il principe Alberto II e la principessa Charlene.
  • Montenegro: Il presidente Jakov Milatovic.
  • Nord Macedonia: La presidente Gordana Siljanovska-Davkova.
  • Norvegia: Il principe ereditario Haakon, la principessa Mette-Marit e il ministro degli Esteri Espen Barth Eide.
  • Paesi Bassi: Il primo ministro Dick Schoof.
  • Polonia: Il presidente Andrzej Duda.
  • Portogallo: Il presidente Marcelo Rebelo de Sousa e il primo ministro Luis Montenegro.
  • Repubblica Ceca: Il premier Petr Fiala.
  • Romania: Il presidente ad interim Ilie Bolojan.
  • Russia: La ministra della Cultura Olga Lyubimova.
  • San Marino: I capitani Reggenti Denise Bronzetti e Italo Righi.
  • Serbia: Il presidente del governo Djuro Macut.
  • Slovacchia: Il presidente Peter Pellegrini.
  • Slovenia: La presidente Natasa Pirc Musar e il primo ministro Robert Golob.
  • Spagna: Il re Felipe VI e la regina Letizia.
  • Svezia: Il re Carlo XVI Gustavo, la regina Silvia e il primo ministro Ulf Kristersson.
  • Svizzera: La presidente Karin Keller-Sutter.
  • Ucraina: In forse la presenza del presidente Volodymyr Zelensky e della moglie Olena.
  • UE: I presidenti della Commissione Ursula Von der Leyen, del Consiglio Antonio Costa e del Parlamento Roberta Metsola.
  • Ungheria: Il presidente Tamas Sulyok e il premier Viktor Orban.
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