Quelli che da piccoli (forse) mamma e papà gli hanno dato sempre ragione, e mai un No o uno schiaffo. Quelli che hanno fatto finta di studiare, ma comunque hanno dei titoli, senza aver imparato mai niente. Quelli per i quali l’educazione, il rispetto e il buon senso son passati di moda. Quelli che curano i propri interessi (forse) meglio di parenti e amici. Quelli che starebbero sempre davanti allo specchio o alla telecamera perché si nutrono di immagini di sé e degli altri che parlano bene di loro. Quelli che vivono in dei clan e lavorano solo per essi.
Quelli che credono di poter comprare tutto. Quelli che hanno assimilato il Principe di Machiavelli, senza averlo mai letto. Quelli che rincorrono il potere per i soldi o i soldi per il potere. Quelli che si sono ammalati di potere… dal giorno prima di riceverlo. Quelli che “prima di me… il diluvio” (e anche dopo). Quelli che si sentono i salvatori della patria. Quelli che credono di essere al di sopra di tutto e di tutti, guardando dall’alto in basso la Costituzione, il Parlamento, la Magistratura, i Trattati internazionali, le cittadine e i cittadini, la storia e la cultura, le leggi e le regole, il galateo e persino il Padre Eterno.
Quelli che si servono dello Stato e pretendono che lo Stato li serva. Quelli che non chiedono mai scusa, perché credono di non sbagliare mai. Quelli che negano anche l’evidenza. Quelli che credono di essere eterni, un giorno, ma santi già da ora. Quelli che…
Brevi spatio: “Poiché il fascismo fu vivacemente accusato, ed a ragione, di risolversi tutto in un’azione incontrollata; di essere prassi senza teoria, di obbedire a mutevoli esigenze, di far esplodere nella potenza un’irrazionale gioia di vivere; bisogna che per contrasto l’antifascismo comprensivo, che noi vagheggiamo, sia pensoso, misurato, cauto…”. Lo scriveva Aldo Moro nel 1944.