Qualcuno deve aver pensato, se il mondo è impazzito tanto vale consegnarlo ai matti. Così gli americani, che sono sempre avanti, hanno mandato due psicopatici alla Casa Bianca. Ma mica matti qualunque: matti di successo. Uno, Donald Trump, immobiliarista miliardario, spregiudicato e manipolatore che ammira i dittatori e, secondo gli psicologi, soffre di “culto della personalità, narcisismo maligno, instabilità emotiva, comportamenti anti-sociali, paranoia, sadismo, mancanza di senso etico, misoginia, razzismo”.
L’altro, Elon Musk, il suprematista bianco e visionario venuto dal Sudafrica, padre dell’auto elettrica Tesla, delle reti satellitari e aerospaziali SpaceX e Starlin, e del social X, ex Twitter, è attualmente l’uomo più ricco del mondo con un patrimonio di 350 miliardi di dollari. Un moderno Dottor Stranamore che per salvare l’umanità vuole impiantarci una Tesla nella testa per rendere i nostri cervelli competitivi con l’intelligenza artificiale, prima di trasferirci tutti su Marte. Chi sia il più suonato dei due gli psicologi non l’hanno ancora stabilito.
Tranquilli! Donald Trump, il primo presidente pluripregiudicato d’America dichiarato colpevole di aggressione sessuale, corruzione, diffamazione, frode e di un’altra trentina di reati, il 20 gennaio si insedierà al comando mandando al mondo e ai catastrofisti di turno messaggi rassicuranti.
Per far tornare grandi gli States (Make America Great Again), all’inizio si limiterà a incoraggiare Netanyahu a “finire il lavoro” con i palestinesi e a mandare i saluti del suo “grande amico” Putin a Zelensky, per il quale ha già pronto un ruolo da conduttore e capo comico su Fox Tv. Poi si comprerà la Groenlandia e si annetterà il Canada e il Canale di Panama. Per deportare 25 milioni di immigrati clandestini, azzerare la lotta al cambiamento climatico e dichiarare guerra alla Cina avrà bisogno di un po’ più di tempo. Prima deve regolare i conti con la scienza che ha fatto dell’inutile allarmismo sul Covid, uscire dall’Organizzazione mondiale della sanità, tagliare i fondi alle scuole che insegnano “teorie critiche sulla razza” e alla cultura woke che promuove “la follia transgender”.
Userà invece toni concilianti con l’Europa: “Se acquisteranno il nostro petrolio e il nostro gas su larga scala e si pagheranno per intero la Nato, faremo i buoni coi dazi e rimarremo buoni amici”.
Alla Casa Bianca e nel mondo, tuttavia, resta una certa preoccupazione. Prima di tutto perché non si è ancora capito chi dei due comanderà davvero. In secondo luogo, perché le ambizioni universali dell’uomo più ricco del pianeta non sembrano proprio in sintonia con l’America first di Trump. Le domande che tutti si pongono sono: quello tra Donald e Elon sarà vero amore? La nuova America sarà la sede terrena del regno di Trump o il punto di partenza per l’impero galattico di Musk? Di certo i due sono accomunati dal bisogno di superare i rispettivi traumi infantili (sono entrambi figli di padri-padrone, a loro volta un po’ scocomerati) e le loro debolezze umane: puttaniere acclarato Donald, procreatore compulsivo Elon.
E da leader della moderna destra, sono uniti tra loro (e con la Meloni) dall’amore per Dio, Patria e Famiglia. Soprattutto per la famiglia tradizionale. Trump, infatti, si è sposato tre volte, ha avuto cinque figli da tre madri diverse, una infinità di ex fidanzate e amanti, e, ciò nonostante, non è riuscito a togliersi il vizietto di aggredire le commesse nei camerini e di farsi le pornostar pagandola con i soldi della campagna elettorale.
Musk, convinto che filiare tanto significhi salvare l’umanità, di figli ne ha addirittura dodici, di cui alcuni nati con la fecondazione in vitro o con l’utero in affitto e uno che ha cambiato sesso, ha preso il cognome della madre e non vuole più essere legato in alcun modo e in alcuna forma al padre biologico. Per questo Elon, abbandonato dalla figlia trans che lo considera “una minaccia per l’esistenza dell’umanità”, ha lanciato la sua crociata per combattere “il virus della cultura woke che sta distruggendo un sacco di ragazzini”.
Perché pensa che se il demone dell’Intelligenza artificiale e quello del wokismo dovessero accoppiarsi, si genererebbe una creatura spaventosa, un “mostrum”, anzi, tanti “mostrum” con la testa pazza di suo padre Errol e il corpo transgender della figlia Vivian Jenna.
Nell’America di Trump, questo moderno Dottor Stranamore pensa di guadagnare il tempo che gli serve per impiantare le prime colonie su Marte, i microchips per aumentare la potenza cognitiva dei nostri cervelli affinché possano interfacciarsi con le macchine dell’IA, e per salvare l’umanità dall’Anticristo estirpando il morbo del wokismo. Nel tempo perso si dedicherà al suo ruolo di capo del Doge, il Dipartimento per l’efficienza del governo, una sorta di tribunale del popolo voluto per sfoltire la burocrazia americana e renderla più efficiente. Ma tranquilli, ci andrà piano: ha annunciato che comincerà con il taglio di due trilioni di dollari, circa il 30% della spesa totale del paese.
Così lui potrà continuare a privatizzare lo Spazio, sostituirsi alla Nasa, vendere ai migliori offerenti le proprie tecnologie, allargare il campo di influenza delle fake news sulla sua piattaforma social X. Inn attesa di creare, infine, quel mondo nuovo che si ispira alle sue letture giovanili di Asimov e Tolkien, dove l’anarco-capitalismo marziano di Musk sembra saldarsi con il social nazionalismo imperiale di Putin, Kim Jong Sun e forse perfino col comunismo capitalista di Xi Jinping. Sempre con un uomo solo al comando. Quale dei due non è ancora dato sapere.
Hanno detto:
Trump: “Putin e Kim Jong Sun sono leader al top della forma: duri, intelligenti, cattivi e protettivi nei confronti del loro Paese”.
Trump: “E’ sempre un grande onore ricevere complimenti da un uomo così rispettato nel suo paese e oltre come Vladimir Putin”.
Musk: “Zelensky è il più grande venditore e il più grande campione di furti della storia. Ogni volta che viene qui se ne va con 60 miliardi di dollari”.
Musk: “Gli immigrati stanno avvelenando il sangue del nostro paese”.
Trump: “A New York nevica e si gela, il riscaldamento globale ci farà comodo”.
Trump (2020, prima presidenza): “Stiamo testando iniezioni di raggi ultravioletti, disinfettanti e candeggina per vedere se uccidono il virus. Il Covid se ne andrà via in pochi mesi senza vaccino”.
(Continua)