Pacifismo, buon compleanno Ripd: una rete preziosa per chi dice no alla guerra
Top

Pacifismo, buon compleanno Ripd: una rete preziosa per chi dice no alla guerra

La Rete Italiana Pace e Disarmo celebra il proprio terzo compleanno in occasione della Giornata Internazionale della Pace voluta dalle Nazioni Unite,

Pacifismo, buon compleanno Ripd: una rete preziosa per chi dice no alla guerra
Rete Italiana pace e disarmo
Preroll

Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

21 Settembre 2023 - 18.13


ATF

Cento di questi giorni, cara Ripd. Se non esistessi, bisognerebbe inventarti. Per il contributo puntuale, prezioso, documentato, alla battaglia pacifista. L’unica per cui vale la pena “combattere”.

Grazie per le campagne di cui ti sei fatta promotrice o parte attiva. Per le manifestazioni promosse. E per aver dimostrato che è possibile coniugare idealità e concretezza, protesta e proposta. Grazie per essere fuori dal coro del pensiero bellicista mainstream, per rivendicare il diritto-dovere a schierarsi dalla parte dei più indifesi. E per ribadire, in ogni dove, che non esistono guerre giuste. Ma la pace giusta, quella sì. E ancora grazie per non aver fatto mia sconti a nessuno, neanche ai governi sedicenti “amici”. E, least but non last, per i report che metti a disposizione dei giornalisti che, come il sottoscritto, ne attingono a piene mai, sapendo che Ripd è un “marchio” di garanzia sulle informazioni che mette in rete.

“La Rete Italiana Pace e Disarmo – rimarca in un comunicato – celebra il proprio terzo compleanno in occasione della Giornata Internazionale della Pace voluta dalle Nazioni Unite, continuando la propria azione quotidiana per la Pace, la Nonviolenza e il Disarmo umanitario.

L’opposizione alla guerra si concretizza nella costruzione di una società più giusta e in pienezza di diritti per tutte e tutti, servono “Azioni per la pace” a sostegno degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile.


 Anche oggi, come ogni giorno, continua senza sosta il lavoro della Rete Italiana Pace e Disarmoe delle sue aderenti nella prospettiva di lavoro collettivo tracciata quando si è scelta questa importante convergenza del movimento pacifista italiano. Una decisione che celebriamo oggi per il terzo anno e proprio nelladata del 21 settembre, scelta appositamente in quantoGiornata Internazionale della Pace. La ricorrenza è stata voluta dalle Nazioni Unite dal 1981 come giorno dedicato al rafforzamento degli ideali di Pace, attraverso l’osservazione di 24 ore di nonviolenza e cessate il fuoco. Purtroppo nemmeno nel 2023 questa richiesta verrà rispettata e anche durante il #PeaceDay di quest’anno le armi mieteranno vittime e porteranno distruzione. 
Il tema scelto per il 2023 vuole però guardare con speranza ad una società globale del futuro che sia più giusta. Il titolo Azioni per la pace: la nostra ambizione per i #GlobalGoals” vuole infatti essere un invito all’azione a partire dal riconoscimento diffuso delle responsabilità sia individuali sia collettive nel promuovere la Pace. La Pace è cruciale per la realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibilee il raggiungimento di tali Obiettivi porterà come conseguenza diretta una cultura di pace per tutti. Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha dichiarato: “La pace è necessaria oggi più che mai. La guerra e i conflitti stanno scatenando devastazioni, povertà e fame e stanno allontanando decine di milioni di persone dalle loro case. Il caos climatico è ovunque. E anche i Paesi in stato di pace sono attanagliati da profonde disuguaglianze e polarizzazioni politiche”.
Laprospettiva di Pace come pienezza di diritti per ogni donna e ogni uomo è da sempre al centro dell’azione di Rete Italiana Pace Disarmo, che non vuole limitarsi ad agire solo su questioni specifiche relative a conflitti ed armamenti, ma pensa ad una”Pace positiva” e in tal senso ha elaborato nel corso della propria Assemblea annuale una proposta complessiva per la società, l’economia, l’ambiente.

Leggi anche:  I pacifisti ai sindacati: "Il no alle spese militari sia pilastro dello sciopero generale

Senza dimenticare la necessità di riattivare un percorso europeo di Pace e lavorare sul tema fondamentale, da affrontare insieme ai movimenti ambientalisti e giovanili, di un “disarmo climatico”in grado di disinnescare la minaccia esistenziale della crisi climatica.

E’ lo stesso quadro che emerge dall’azione congiunta della coalizione “Europe For Peace” di questi ultimi mesi, contraddistinti dalla guerra in Ucraina provocata dall’invasione russa e dai troppi altri conflitti e violenze armati nel mondo (Siria, Libia, Sudan, Nagorno Karabakh, Yemen, Congo… solo per ricordarne alcuni): la volontà del movimento pacifista di lavorare collettivamente per risultati concreti sulla via maestra della Pace e del Disarmo. 

La Ripd ha voluto dare il proprio contributo concretoa questo percorso connettendosi a tante altre realtà per organizzare numerose mobilitazioni, manifestazioni, iniziative sia a livello nazionale sia negli ambiti territorialiin cui le organizzazioni parte della Rete sono presenti.

“La ricorrenza di oggi ci consegna il dovere di investire tutte le nostre energie e risorse per eliminare dalla faccia della terra quella brutta malattia che è la guerra – sottolinea Sergio Bassoli, coordinatore dell’Esecutivo di Ripd – La Pace si costruisce giorno dopo giorno, con pazienza e determinazione, con solidarietà e cooperazione, con rispetto e responsabilità, un insieme di valori e di comportamenti che devono orientare le politiche dei governi, una via maestra che ripudia la guerra“. Diventa quindi cruciale esplicitare una forte Obiezione alla guerra (su cui è attiva una campagna specifica) dovunque essa venga preparata ed esercitata, in particolare difendendo i disertori e gli obiettori di coscienza al servizio militare.

Leggi anche:  I pacifisti ai sindacati: "Il no alle spese militari sia pilastro dello sciopero generale

In questa ottica la Rete Italiana Pace e Disarmo continuerà a lavorare per riduzione delle spese militari, per il controllo dell’export di armi  e la difesa della Legge 185/90 affinché non sia favorito il mortale business delle armi, per gli interventi civili di pace nei conflitti in corso, per l’istituzione della Difesa civile non armata e nonviolenta, per il controllo della diffusione di armi nel nostro Paese. Con convinzione ribadiamo poi il ruolo centrale della Rete come terminale italiano di molte campagne internazionalitra cui la Global Campaign on Military Spending, le azioni per il disarmo nucleare con la campagna Premio Nobel Ican per l’adesione al Trattato Tpnw, Pace nel Mediterraneo e Pace Giusta e tra Israele Palestina, la Campagna Control Arms, la Rete Enaat sul commercio di armi, la campagna Stop Killer Robots  o quella Inew contro le armi esplosive. 

 La “Via Maestra” passa per Roma

Il conto alla rovescia è iniziato. Meno 17 giorni al grande appuntamentopromosso a Roma dalla società civile per far convergere le iniziative e le azioni dei movimenti sociali sulla “Via Maestra” ispirata ai principi della Costituzione.
“Una rete di più dicento organizzazioni della società civile, tra cui la nostra Rete Italiana Pace e Disarmoha infatti deciso di lanciare una grande mobilitazione nazionale per l’attuazione della Carta fondamentale della nostra Repubblica basata su diritti, lavoro, ambiente, salute. E tra i punti centrali dell’appello condiviso c’è ovviamente quello per una politica di pace intesa come ripudio della guerracon la costruzione di un sistema di difesa integrato con la dimensione civile e nonviolenta.
Ed è per questo motivo che – rispondendo all’appello lanciato da Vienna  dai movimenti per la pace di tutto il mondo per una settimana di mobilitazione globale per il cessate il fuoco e il negoziato – la Rete Italiana Pace e disarmo ha deciso di invitato tutti i pacifisti e le pacifiste ad essere a Roma il 7 ottobre 2023: “per la pace in Ucraina e in tutto il mondo, per i diritti, per la giustizia climatica e sociale, per la democrazia, per il futuro dell’umanità intera”. Nel testo di adesione diffuso da alcune settimane, e a cui hanno già dato la propria adesione decine di organizzazioni, si evidenzia come: “icosti del conflitto sottraggono risorse ai beni pubblici e a una transizione energetica sempre più impellente e necessaria. E mentre la guerra ed il riarmo rischiano di ingoiare tutto, a cominciare dalla democrazia, si affaccia lo spettro del conflitto nucleare anticipato dall’utilizzo di armi proibite come le bombe a grappolo. Questa guerra va fermata subito, anche per fermare la terza guerra mondiale a pezzi e una nuova divisione del mondo in blocchi. Qualunque giudizio si voglia dare su come è stata condotta, oggi,o si passa alla trattativa ad oltranza oppure è guerra ad oltranza, senza più confini e limiti”.
Purtroppo occorre prendere atto del fatto che  nessuna seria iniziativa è stata sinora intrapresa dal nostro Paese e dall’Europa, che pure sono direttamente investiti e che avrebbero risorse politiche per favorire i negoziati. Questo prevederebbe invece la nostra Costituzione che, memore delle due guerre mondiali, nega alla radice che la guerra – anche quella di difesa- possa essere considerata un mezzo per risolvere le controversie internazionali. La difesa, dice la Costituzione, è un “sacro dovere” ma la affida a noi cittadini, non alle armi e agli eserciti. La “Difesa civile, non armata e nonviolenta” ripudia la guerra e difende i principi fondamentali della Costituzione con mezzi compatibili con la pace.

Leggi anche:  I pacifisti ai sindacati: "Il no alle spese militari sia pilastro dello sciopero generale

Restando dunque convinti che nel diritto internazionale e lavorando su un sistema di sicurezza reciproca risieda l’opzione concreta e realistica per  risolvere, con la partecipazione di tutti i Paesi del mondo, le guerre che devastano la Terra la Rete Italiana Pace e Disarmo chiama alla mobilitazione diffusa. Ricordando le proposte avanzate dalla coalizione “Europe For peace” nella grande manifestazione del 5 novembre 2022: “Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli”.

Il 7 ottobre percorreremo insieme le strade che ci portano sulla “via Maestra” della Pace, unendoci alla mobilitazione lanciata in decine di altri Paesi per dire che l’unica vittoria che può salvare l’Umanità è davvero e solo la pace”.

Anche per questo, cento di questi giorni Ripd.

Native

Articoli correlati