Formula 1, McLaren-Red Bull-Ferrari: successi e problematiche delle 3 scuderie top

Il Circus è iniziato il 16 marzo in Australia e terminerà il 7 dicembre ad Abu Dhabi, 24 gare in giro per il mondo alla conquista del Mondiale di F1 da parte delle dieci scuderie impegnato in campionato.

Formula 1, McLaren-Red Bull-Ferrari: successi e problematiche delle 3 scuderie top
Lewis Hamilton
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11 Aprile 2025 - 14.20


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Il Circus è iniziato il 16 marzo in Australia e terminerà il 7 dicembre ad Abu Dhabi, 24 gare in giro per il mondo alla conquista del Mondiale di F1 da parte delle dieci scuderie impegnato in campionato. Beh, ovviamente non tutte le squadre sono alla pari e con le stesse possibilità di successo e soprattutto, quanto emerso dalla scorsa stagione, ci sono state alcune scuderie che hanno fatto passi da gigante e si sono ritrovate a lottare per la vittoria. E infatti quello che ci si aspetta è un 2025 super agguerrito dove Red Bull, McLaren e Ferrari, a inizio stagione, sono i team con le maggiori possibilità, secondo esperti e tifosi, di conquistare il titolo del 2025. Ed è una sensazione che vale anche per le scommesse sulla F1 le quali attribuiscono alla scuderia britannica le maggiori chance di vittoria sia nella classifica costruttori che in quella piloti con Lando Norris e Oscar Piastri proiettati verso un campionato di successi. Ma i risultati stanno confermando le analisi di inizio stagione? Vediamolo. 

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Red Bull

La Red Bull quest’anno fa un passo indietro, recuperata dall’evoluzione tecnologica dei suoi avversari, innanzitutto dalla McLaren. Ma ha un plus che è quello di Max Verstappen. Sebbene infatti la macchina non sia devastante come quella degli anni scorsi, il campione olandese ha dimostrato di imporre ancora una volta la sua freddezza e la sua classe, con tutti ancora a inseguirlo per vincere il Mondiale. Ma il GP di Suzuka, in Giappone, ha dimostrato che l’olandese nonostante avesse una macchina inferiore rispetto alla coppia dei Papaya ha aperto e chiuso la corsa dominandola e vincendola. Ma la macchina è inferiore, lo ha ribadito lo stesso olandese, descrivendola nervosa e che fatica in tutte le diverse fasi delle curve. Un’auto che rispetto al passato fa fatica ad adattarsi alle piste e alle caratteristiche di design e asfalti. Ad ogni modo nelle prime tre gare Max ha conquistato un secondo posto, un quarto e la vittoria in quello del Giappone. Non male per una macchina “inferiore”.

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McLaren

Dallo scorso anno la scuderia inglese ha stupito tutti con uno sviluppo improvviso e una evoluzione pazzesca, tanto che l’ha portata quasi a giocarsi il Mondiale già nella scorsa edizione. E quest’anno è la formazione favorita. Grazie ad una macchina migliore, più stabile, maggiormente in grado, rispetto alle altre, di adattarsi ai vari circuiti del mondiale. E poi soprattutto è affidabile nella componentistica e nella progettazione. Due vittorie nelle prime tre gare sono già un bel biglietto da visita ma quello che preoccupa gli addetti ai lavori non è la macchina, ma la squadra. Innanzitutto Lando Norris e Oscar Piastri non riescono ancora a rendere continuità alle loro prestazioni, a volte si fanno prendere dall’ansia del risultato e non riescono a gestire la pressione. E anche le strategie dal muretto non sembrano sempre essere all’altezza. La McLaren resta la candidata numero uno per la vittoria del Mondiale ma dal punto di vista della crescita della reputazione e della solidità di squadra sembra ancora che debba fare dei decisi passi in avanti.

Ferrari

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E poi c’è la Ferrari. Altro giro altra corsa si potrebbe dire. Perché in Ferrari è arrivato un signore di nome Lewis Hamilton, con un curriculum pazzesco. Arrivato nella rossa per portare la sua esperienza e provare a risollevare le sorti del Cavallino Rampante. Per ora la missione sembra fallita. In campionato le prime tre gare hanno trovato solo deludenti piazzamenti a metà griglia, con Charles Leclerc appena meglio, sotto podio. Ma con la figura pessima della doppia squalifica nel Gran Premio di Cina e una macchina che non riesce mai a decollare. All’inizio della stagione sono state cambiate tante cose sull’auto, questo è vero. Il sistema delle sospensioni, un assetto più arretrato dell’abitacolo e un cambio più corto. Cose che fanno cambiare il rapporto dei pesi, l’aerodinamica, l’assetto. Ma così sembra che la macchina abbia fatto dieci passi indietro piuttosto che uno in avanti. Da Maranello devono subito intervenire se si vuole iniziare a competere. E soprattutto se si vuole, dopo anni di buio, ridonare luce ai tifosi del Cavallino.

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