Sarebbe bello se gli azzurri dedicassero la finale ai licenziati dalla multinazionale inglese
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Sarebbe bello se gli azzurri dedicassero la finale ai licenziati dalla multinazionale inglese

Un pensiero dedicato ai 422 operai della Gkn di Campi Bisanzio licenziati dalla multinazionale inglese con un whatsapp. E a tutti i lavoratori che hanno perso il posto nel nome del profitto delle aziende

La Gkn di Campi Bisenzio
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Onofrio Dispenza Modifica articolo

11 Luglio 2021 - 14.17


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Questa volta non ci sarà da inginocchiarsi contro il razzismo, cosa buona e giusta sempre; questa sera a Wembley sarebbe bellissimo, ci piacerebbe e ci emozionerebbe se la nazionale azzurra infilasse il pallone alle spalle del portiere inglese dedicando il gol ai 422 operai della Gkn di Campi Bisanzio licenziati dalla multinazionale inglese con un whatsapp. 

Bello se al gol, si avvicinassero alle telecamere alzando la maglietta azzurra facendo leggere a noi, agli operai, agli inglesi e al mondo parole di solidarietà coi 422 di Campi Bisanzio, in assemblea, davanti alla tv, in difesa del posto di lavoro. Emozionati per i colori dell’Italia, angosciati per i giorni a venire, con la spesa da fare e i figli che dovranno tornare a scuola. 

L’invito è al capitano Chiellini, ai suoi compagni, a Mancini, allo staff, alla dirigenza tutta. Hanno fatto e stanno portando in porto uno straordinario torneo facendosi ammirare da tutti, avversari compresi, stasera potrebbero dare un segnale di grande civiltà, oltre che di sicuro effetto a sostegno di una lotta che determina il futuro di centinaia di famiglie, il futuro dei figli di operaie ed operai. Per stasera la loro angoscia sarà messa da parte per condividere quella che si spera possa essere una storica festa.

Leggi anche:  Alla fabbrica Gkn la letteratura operaia fa sentire la propria voce, è l’apice di una lotta per il lavoro

L’Italia sta uscendo probabilmente dal periodo più nero della storia seguita al secondo conflitto mondiale, e si ritrova a ricostruire il molto perduto durante la pandemia, anche in termini occupazionali. L’allarme sanitario non è cessato, ma ci sono elementi di responsabile speranza. E la storia ci insegna che anche i grandi momenti di crisi sociale possono trovare una sponda nelle grandi partite sportive, siano esse calcistiche, ciclistiche o su un campo da tennis, come accade oggi, in una straordinaria coincidenza. La platea è immensa, nel pomeriggio a Wimbledon, la sera a Wembley. Saremo milioni e milioni davanti allo schermo, compresi i vertici della multinazionale inglese che ha gettato sul lastrico tante famiglie italiane con un poco elegante messaggio. Mattarella sugli spalti, in tribuna anche esponenti della casa reale inglese, il premier Johnson. 

   Alla vigilia di Inghilterra-Italia, operai e impiegati della fabbrica toscana hanno scritto agli azzurri: tiferemo per voi, da voi ci aspettiamo un gesto che ricordi la nostra lotta. Difficile la partita degli azzurri a Wembley, difficilissima quella di Wimbledon, sull’una e sull’altra partita più difficile quella che si gioca ai cancelli della fabbrica di Campi Bisanzio, ma l’una e l’altra, e l’altra ancora si potranno vincere. Non dare mai per perse le partite, sia quelle sportive, sia quelle che si giocano sul piano dei diritti, primo il lavoro.     
“La nostra partita sarà lunga – hanno scritto quelli della Gkn a Chiellini e compagni – sarà dura ma lotteremo fino alla fine per il nostro risultato”

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