Missione Juno: sguardo ravvicinato a Io, la luna vulcanica di Giove

Juno si avvicinerà a Io raggiungendo un'altitudine di 35,5 mila chilometri, per poi proseguire verso il suo destino finale, il pianeta Giove.

Missione Juno: sguardo ravvicinato a Io, la luna vulcanica di Giove
Io la luna vulcanica di Giove
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17 Maggio 2023 - 09.34


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Dall’avvio della sua avventura nel 2011, la missione spaziale Juno ha percorso un’incredibile distanza di oltre 820 milioni di chilometri e ha compiuto ben 50 sorvoli del gigante gassoso Giove. La sonda, il cui obiettivo primario è lo studio del campo magnetico di questo pianeta, ha raccolto preziosi dati anche sulle lune galileiane, concentrandosi in particolare su tre di esse: la glaciale Europa, la maestosa Ganimede e l’infuocata Io.

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Juno si avvicinerà a Io raggiungendo un’altitudine di 35,5 mila chilometri, per poi proseguire verso il suo destino finale, il pianeta Giove.

“Io rappresenta il corpo celeste più vulcanico di tutto il nostro Sistema Solare”, ha spiegato Scott Bolton, il ricercatore principale di Juno presso il Southwest Research Institute di San Antonio, in Texas. “Attraverso i numerosi sorvoli effettuati nel corso del tempo, abbiamo osservato la varietà di attività vulcaniche presenti su Io: eruzioni frequenti, luminosità intensa, calore emanato. Possiamo osservare vulcani isolati e collegati tra loro, mentre la forma della lava in movimento cambia costantemente”.

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Paragonabile per dimensioni alla nostra Luna, Io è un mondo tormentato. L’attrazione gravitazionale esercitata dai due corpi celesti più grandi del Sistema Solare, Giove e Ganimede, ma anche da Europa, contribuisce a sottoporre questa luna a un costante processo di compressione e dilatazione. A tali effetti bisogna aggiungere i fenomeni legati alla creazione e all’eruzione della lava proveniente dai numerosi vulcani che punteggiano la sua superficie.

Sebbene la missione Juno sia stata progettata principalmente per lo studio di Giove, i suoi sensori, tra cui lo spettrometro a infrarossi Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), sviluppato con il sostegno dell’Agenzia Spaziale Italiana, offrono preziose informazioni sulle interazioni tra le eruzioni di Io e la potente magnetosfera del pianeta, contribuendo a comprendere meglio il fenomeno delle aurore.

“Stiamo entrando in una fase straordinaria della missione Juno. Questo cinquantesimo sorvolo ci regalerà una visione ancora più ravvicinata di questa luna tormentata. Inoltre, nel febbraio dell’anno prossimo, effettueremo un sorvolo a soli 1,5 mila chilometri dalla superficie di Io. Tutti questi sorvoli ci permetteranno di ottenere spettacolari immagini dell’attività vulcanica di questa straordinaria luna, e i dati che raccoglieremo potrebbero riservarci sorprese”, ha concluso entusiasta Bolton.

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