L’Emigrazione Sarda nel Centro Italia raccontata nel Centro E.S.C.I. presso la Tenuta di Suvignano
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L’Emigrazione Sarda nel Centro Italia raccontata nel Centro E.S.C.I. presso la Tenuta di Suvignano

Dagli studi del prof. Solinas e dei suoi ricercatori nasce un archivio multimediale che racconta la storia e la cultura sarda di ieri e di oggi.

L’Emigrazione Sarda nel Centro Italia raccontata nel Centro E.S.C.I. presso la Tenuta di Suvignano
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1 Aprile 2025 - 18.10 Culture


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Di Luisa Marini

La memoria dell’emigrazione sarda degli anni del boom economico, verso la Toscana e le altre regioni del Centro Italia, da domenica ha trovato dimora nell’archivio della Tenuta di Suvignano, tra Monteroni d’Arbia e Murlo. Qui, in una sala dedicata, vari pannelli touch screen danno corpo alla mostra permanente di vari documenti multimediali che raccontano una storia fatta di rischio e coraggio. Quella di tanti sardi che, a causa della scarsità di pascoli e di altre opportunità nella loro terra, tra gli anni Cinquanta e Settanta decisero di attraversare il mare alla ricerca di un futuro per le proprie famiglie.

Era un momento storico difficile, del resto, anche per le campagne del Continente, abbandonate al loro destino a causa della fuga verso le città dei molti che rincorrevano il sogno del benessere urbano. Si realizzò così una comunione tra necessità e opportunità: tanti sardi, addirittura trasportando le greggi sui traghetti, arrivarono e acquistarono terre, ristrutturarono casolari e si dedicarono all’allevamento e all’agricoltura. Il tutto senza essere consapevoli di star salvaguardando la biodiversità di quei territori.  

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C’era poi un’altra volontà ad animarli: quella di dimostrare la lontananza dallo stereotipo del bandito, facendosi accettare nelle comunità locali grazie a un lavoro duro ma onesto e alla condivisione di storie e cultura. La collocazione della mostra nella Tenuta di Suvignano è per tali ragioni ancora più significativa, trattandosi del principale luogo simbolo della legalità in Toscana. Questa, infatti, venne espropriata alla mafia nel 2007 grazie al lavoro di indagine del Giudice Falcone e dal 2018 è amministrata dalla Regione.

Oggi le aziende nate dalla necessità dei primi coloni sardi vengono gestite con orgoglio dai loro nipoti e figli, ormai perfettamente integrati nel tessuto sociale, che nel tempo si sono organizzati in una rete capillare di Circoli per tenere vive le proprie origini. Questi sono dodici nel solo Centro Italia, guidati da quello di Monteroni d’Arbia intitolato a Peppino Mereu. A guidarlo Dina Meloni e Daniele Gabrielli, supportati dalla caparbietà del responsabile del progetto Elio Turis. Il Circolo ha lavorato infatti per anni, con alti e bassi, alla realizzazione del progetto, che ha origine negli studi del Professor Piergiorgio Solinas e dei suoi ricercatori dell’Università di Siena negli anni Settanta. Oggi lo spazio della narrazione sarda gode della giusta luce grazie al sostegno della Federazione F.A.SI., alla sensibilità degli amministratori locali e all’aiuto concreto della Regione sarda e toscana, i cui Presidenti domenica hanno inaugurato lo spazio.

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Un progetto dal cuore virtuale: il sito https://www.emigrazionesardacentroitalia.it/ raccoglie e permette la fruizione di tutti i materiali d’archivio, raccolti e continuamente aggiornati grazie alla partecipazione di molte famiglie. L’archivio è aperto ai contributi di chiunque possieda testimonianze e intenda valorizzarle, oltre a comunicare attraverso la sua presenza sui social.

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