Professioni che cambiano: le sfide e le opportunità del mercato del lavoro
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Professioni che cambiano: le sfide e le opportunità del mercato del lavoro

Le aziende puntano su nuove competenze per attrarre e trattenere talenti, ma il gender gap e la crisi di appeal di alcune professioni tradizionali.

Professioni che cambiano: le sfide e le opportunità del mercato del lavoro
Fonte: Ansa.it
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16 Marzo 2025 - 19.33 Culture


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Con l’evoluzione del mercato del lavoro le aziende, per rimanere al passo con i tempi, hanno bisogno di individuare le figure professionali che diano loro la possibilità di affrontare il cambiamento dettato dalla intelligenza artificiale e dalle nuove tecnologie. Per farlo devono saper attrarre e fidelizzare i nuovi talenti. A questa problematica si aggiunge, per il mercato italiano, il problema della disparità tra uomini e donne sia sul piano professionale che retributivo.

Vediamo cosa ci riservano i vari settori lavorativi per il futuro.

Nel settore ESG (ambientale, sociale e di governo aziendale), le aziende richiedono sempre di più specialisti in grado di rendere l’impresa conforme ai nuovi criteri ecosostenibili, nello specifico una nuova figura che si sta delineando è quella del “carbon manager”, ovvero il professionista che misura l’impronta ecologica di una azienda accompagnandola verso una maggiore sostenibilità, come afferma Mauro Lajo, CEO di Forever Bambù.

Nell’ambito della gestione ambientale sono necessari esperti in grado di interpretare i dati, utilizzando misurazioni e informazioni utili per migliorare le prestazioni, aumentare i profitti e migliorare l’esperienza dei clienti, sostiene Elisa Lupo, che guida come Ceo Integral Ad Science in Italia e Iberia.

Una problematica aggiuntiva soprattutto nel mercato italiano è il divario di genere, come conferma Ilaria Cecchini, fondatrice di Women at Business: “Le differenze di genere sul lavoro sono ancora rilevanti in Italia. Gli ultimi dati Inps confermano che l’instabilità occupazionale coinvolge soprattutto le donne con solo il 18% delle loro assunzioni a tempo indeterminato contro il 22,6% degli uomini. Senza toccare il tema del gap retributivo. Sulla nostra piattaforma, stanno crescendo le competenze digital, sempre più richieste con figure che variano dal Pmo al back end developer. Seguono a ruota quelle del mondo sales, un grande evergreen, in ogni settore, sia b2b che b2c. Sono invece in calo le selezioni per le posizioni di Hr e del mondo della comunicazione più tradizionale”.

Ma il mercato del lavoro non è fatto di sole nuove professioni bensì anche di mestieri tradizionali costretti oggi ad evolversi.

Nel settore degli eventi aziendali è il caso della figura dell’event manager 2.0, come spiega il CEO di Kampaay Daniele Arduini: “Proprio mentre l’Ai e il digitale stanno trasformando il lavoro, gli eventi in presenza vivono una rinascita. È un paradosso solo apparente: più il mondo diventa digitale, più cresce il bisogno di incontrarsi. L’Event manager 2.0 è una figura professionale chiave in questa evoluzione: usa la tecnologia non per sostituire l’elemento umano, ma per potenziarlo e potersi concentrare più sulla creatività e sulla strategia. È questo il futuro: non technology vs human, ma technology for human”.

Anche i mestieri un tempo considerati “nobili” come commercialisti e avvocati saranno costretti a reinventarsi, lo sostengono Federico Casa e Michele Pezzato: “Il futuro sarà degli avvocati problem solver capaci di cogliere le sfumature dei fatti e del diritto. I valori aggiunti non saranno il reperire il precedente giurisprudenziale giusto o la raffinatezza della scrittura, ma la capacità di elaborare strategie innovative, che non potranno prescindere da una conoscenza profonda della materia; anche l’intelligenza artificiale eserciterà la sua spinta verso un’ulteriore, sempre maggiore specializzazione”.

Nel mondo della finanzia emergono nuove figure, come il tesoriere e il credit manager che, favorendo una maggiore conoscenza dell’impatto di dati come quelli mensili della Centrale Rischi di Banca d’Italia, possono guidare meglio le scelte dell’impresa, migliorando le performance e le relazioni con tutti gli stakeholder.

Infine, a evolvere maggiormente nel sociale è la figura del fundraiser come evidenzia  Laura Borghetto direttrice generale di L’abilità: “La figura del fundraiser è cruciale per un’organizzazione come la nostra che opera nel settore del sociale e si dedica a migliorare la qualità della vita dei bambini con disabilità. Il fundraising non è solo una questione di raccolta fondi, ma rappresenta un’attività strategica che garantisce la sostenibilità dei servizi e permette di ampliare la rete di sostenitori e garantire un impatto sempre maggiore nella vita dei bambini con disabilità e delle loro famiglie”.

In questo momento stiamo attraversando un cambio epocale e l’evoluzione del mondo del lavoro ne è la prova, con dei mestieri che se non saranno in grado di evolversi cesseranno di esistere per effetto della selezione naturale imposta dal mercato e saranno sostituiti da nuovi lavori governati dalla tecnologia e dalla intelligenza artificiale.

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