L'Intelligenze Artificiale sempre più centrale nel mondo del lavoro
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L'Intelligenze Artificiale sempre più centrale nel mondo del lavoro

La "pixellizzazione" del lavoro e la carenza di talenti spingono le aziende a ripensare strategie e modelli contrattuali, con l'intelligenza artificiale come alleato chiave.

L'Intelligenze Artificiale sempre più centrale nel mondo del lavoro
Ai e lavoro (Fonte: Dries Buyaert)
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4 Marzo 2025 - 16.31 Culture


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Il mondo del lavoro sta vivendo una trasformazione epocale, guidata dall’Intelligenza Artificiale e dalla crescente difficoltà nel reperire talenti qualificati. Le mansioni tradizionali si frammentano in attività specializzate, la “pixellizzazione” del lavoro, mentre le aziende puntano sulla flessibilità e sulla valorizzazione delle competenze individuali.

La carenza di talenti, o “talent scarcity“, è una sfida globale, con il 92% dei direttori del personale italiani che la considera una priorità. In risposta, l’80% delle aziende a livello globale (69% in Italia) preferisce investire nella mobilità interna, sfruttando le competenze già presenti in azienda, piuttosto che cercare nuove assunzioni.

Le competenze sono diventate la vera moneta di scambio nel mercato del lavoro. L’83% delle aziende globali (88% in Italia) sta investendo in strategie di sviluppo delle competenze per garantire un vantaggio competitivo. Questa “skill-first” revolution si riflette anche nei budget, con il 70% delle imprese che ha aumentato gli investimenti in formazione e apprendimento.

L’Intelligenza Artificiale (AI) sta rivoluzionando la gestione delle risorse umane, difatti, ben l’82% delle organizzazioni globali (74% in Italia) ha integrato strumenti basati sull’AI per migliorare la gestione del personale, il customer service e l’efficienza operativa.

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Tuttavia, il potenziale dell’AI è ancora in gran parte inespresso, con ampi margini di miglioramento nella personalizzazione dell’esperienza dei dipendenti, nell’identificazione di talenti per la mobilità interna e nel reclutamento di candidati con background diversi. L’AI consente di personalizzare l’esperienza lavorativa, creare percorsi formativi su misura e automatizzare i processi di riconoscimento professionale. Inoltre, facilita l’inclusione dei talenti neurodivergenti, riducendo i bias nei processi di selezione e sviluppo professionale.

La carenza di talenti spinge le aziende a rivedere i modelli contrattuali tradizionali, adottando contratti ibridi e favorendo la mobilità interna. Il 59% degli HR prevede di aumentare gli investimenti nella mobilità interna nei prossimi anni, grazie anche all’uso dell’AI per mappare le competenze dei dipendenti e suggerire percorsi di crescita personalizzati. In questo scenario, il reskilling e la formazione continua diventano fondamentali. Le aziende più lungimiranti investono in programmi di formazione avanzata, con un focus su competenze trasversali come il pensiero critico, l’intelligenza emotiva e la capacità di adattamento.

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