L'Olocausto, secondo il 14% degli italiani non è mai accaduto
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L'Olocausto, secondo il 14% degli italiani non è mai accaduto

Secondo l’ultimo Rapporto Italia dell’Eurispes alcuni italiani non credono che la Shoah sia mai avvenuta, evidenziando una crescente diffusione di pregiudizi antisemiti e una pericolosa tendenza al revisionismo storico.

L'Olocausto, secondo il 14% degli italiani non è mai accaduto
https://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria
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24 Gennaio 2025 - 21.16 Culture


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Tra pochi giorni è il 27 gennaio, giornata dedicata alla memoria di milioni di persone vittime dei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma alcuni non la pensano proprio così. Il 14% degli italiani, secondo l’ultimo Rapporto Italia dell’Eurispes (ogni anno analizza la situazione economica, politica, sociale del Paese, segnalando cambiamenti e i nuovi fenomeni) crede che la Shoah non sia mai esistita.

Dall’indagine emerge, tra le altre cose, una crescente diffusione di pregiudizi antisemiti e una pericolosa tendenza al revisionismo storico. Ma, di preoccupante, non c’è solo la negazione dell’Olocausto; a queste si aggiungono anche credenze generalizzate riguardo un controllo ebraico sugli aspetti economici, mediatici e politici della società globale.

Queste affermazioni si intrecciano con i conflitti attuali, come quello israelo-palestinese, alimentando una visione sempre più distorta dei fatti e della Storia. Sempre dal Rapporto Italia emerge un altro dato preoccupante: il 15,9% degli italiani crede che la Shoah non abbia prodotto così tante vittime, anche se, purtroppo, il fenomeno non è nuovo. Già nel 2004, infatti, ci sono stati i primi segnali, poiché secondo il Rapporto Italia condotto dall’Eurispes quell’anno, 19 anni fa il 2,7% degli italiani metteva in dubbio l’Olocausto e, ad oggi, questa percentuale è quintuplicata.

Ciò che risulta dal Rapporto è un continuo deterioramento della memoria storica, sintomo di una società che rischia di dimenticare e addirittura revisionare pericolosamente la Storia, riducendo la Shoah ad un semplice argomento di dibattito aperto, proprio quando il dibattito pubblico sta ‘riscoprendo’ razzismo e antisemitismo.

Nel 2004 il 2,8% degli italiani negava il diritto all’esistenza di Israele, mentre oggi quella percentuale è salita al 18,8%. Avere (o non avere) informazioni su questi fenomeni che hanno segnato la storia del secolo scorso può portare a effetti devastanti sulla coesione sociale e sul rispetto dei diritti umani. Questa negazione si inserisce in un contesto più ampio di crescente antisemitismo: il 33,4% degli italiani crede che gli ebrei controllino il potere economico e finanziario; il 30% è convinto che abbiano un’influenza predominante sui media e il 27,5% crede che le scelte politiche occidentali siano determinate dagli ebrei.

Dai dati emerge, inoltre, che la guerra tra Israele e Hamas sta influenzando negativamente la percezione degli italiani riguardo al popolo ebraico, trasformata in un catalizzatore di odio, soprattutto online.

La Giornata della Memoria, celebrata il 27 gennaio, è stata istituita in Italia con la legge 20 luglio 2000, n. 211. Nell’articolo 1 si legge che “la Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ‘Giorno della Memoria’, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. “In occasione del ‘Giorno della Memoria’ di cui all’articolo 1 – è scritto nell’articolo 2 – sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione”.

In quest’epoca, in cui la disinformazione dilaga e la storia sembra sempre più un passato dimenticato, ricordare non basta più: é necessario agire, educare, denunciare affinché ciò che è stato non si ripeta.

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