Matteo Salvini ha percorso tutte le tappe dialettiche in questi primi tre mesi di guerra: dal silenzio assordante dei primi giorni a una timida condanna senza nominare Putin, fino al pacifismo tronfio di qualche settimana fa e al ruolo di mediatore delle ultime ore.
Durante l’intervista a “Porta a Porta” con Bruno Vespa, il leader della Lega ha parlato dell’importanza di un incontro tra Putin e Zelensky. “Cerchiamo innanzitutto i segnali positivi. Mi rifiuto di pensare che la guerra vada avanti per altri mesi. Non è accusato di putinismo Kissinger che è andato oltre dicendo `Ucraina dovrebbe rinunciare a qualche territorio´. Il Santo Padre ribadisce sua disponibilità a incontrare Putin”.
“L’incontro è la via migliore per fermare la guerra. E’ fondamentale che il tavolo abbia da una parte Zelenski e dall’altra Putin. Questi tre mesi di guerra hanno stancato tanti. L’obiettivo è salvare le vite. L’incontro è fondamentale. Penso che i tempi siano maturi. Preferirei che i dialoghi a distanza fossero fatti personalmente”.
“Andrei parlare con Putin e Lavrov a Mosca, penso che da entrambi le parti ci sia voglia di capire di come porre fine a un disastro annunciato”.
“Continuare a inviare armi è un errore madornale”
“Io ho la certezza che se continuiamo a mandare armi, tra sei mesi siamo qui a contare i morti. Continuare a mandare armi è un errore madornale che allarga il conflitto”.
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