Covid, il vaccino somministrato per bocca potrebbe ridurre il contagio
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Covid, il vaccino somministrato per bocca potrebbe ridurre il contagio

Per gli esperti "ci sarebbe un vantaggio sostanziale nello sviluppo di vaccini" con queste potenzialità. Somministrati a oltre 500 persone, e sono stati "ben tollerati e in grado di generare robuste risposte immunitarie

Covid, il vaccino somministrato per bocca potrebbe ridurre il contagio
Vaccini anti covid.
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12 Maggio 2022 - 11.53


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Un team di scienziati ha teorizzato, in uno studio pubblicato su Science Translational Medicine, l’utilizzo di un vaccino anti Covid somministrato per bocca o naso. Un metodo che, secondo lo studio, ridurrebbe sia l’effetto della malattia che la trasmissione per via aerea.

“I vaccini contro il coronavirus Sars-CoV-2 attualmente approvati”, somministrati tramite iniezione, “sono in grado di proteggere i vaccinati da infezioni sintomatiche, ospedalizzazione e morte per Covid. Tuttavia, non prevengono completamente l’infezione”, fanno notare gli scienziati del Duke Center for Human Systems Immunology and Department of Surgery, dell’azienda Vaxart e del Lovelace Biomedical Research Institute, che hanno approfondito il possibile ruolo di un’altra immunità, quella della mucosa. “Sono necessarie strategie finalizzate a bloccare la trasmissione, che rallentino la diffusione del virus e proteggano dalla malattia”, ragionano.

Gli autori hanno indotto un’infezione post vaccinazione e hanno osservato che i criceti vaccinati per via orale o intranasale avevano una diminuzione dell’Rna virale e del virus infettivo nel naso e nei polmoni e presentavano meno patologie polmonari rispetto agli altri. I roditori sono stati esposti in una camera a flusso d’aria unidirezionale per essere vaccinati per via mucosale. Quelli infettati avevano un Rna virale inferiore nel tampone nasale e mostravano meno sintomi clinici rispetto agli animali di controllo. Questo, spiegano gli autori dello studio, suggerisce che la via della mucosa riduce la trasmissione virale. “I nostri dati dimostrano che l’immunizzazione della mucosa è una strategia” da considerare. 

Il motivo per concentrarsi su questo ‘passaggio’ del virus è presto detto: “La mucosa del tratto respiratorio superiore è il sito iniziale di replicazione di Sars-CoV-2 e il sito primario di infezione – evidenziano gli scienziati Usa – E di conseguenza gli interventi che inducono risposte immunitarie della mucosa robuste possono avere il maggiore impatto sulla riduzione della trasmissione di Sars-CoV-2”. Da qui la scelta di esplorare questa strada. I vaccini adenovirali orali sviluppati dagli scienziati sono stati somministrati a oltre 500 persone, e sono stati “ben tollerati e in grado di generare robuste risposte immunitarie umorali e cellulari agli antigeni espressi”.

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