La pillola antivirale di Pfizer, Paxlovid funziona?
E’ un farmaco ‘nato 2 volte’. Ha una modalità d’azione “singolare”. E promette di essere “molto efficace” contro Covid-19. Con l’aiuto della pillola antivirale di Pfizer, Paxlovid*, approvata ieri dall’Agenzia europea del farmaco Ema, “si ritiene, se sarà opportunamente utilizzata, di poter ridurre molto la pressione sui sistemi sanitari. Anche perché è un antivirale orale che può essere usato in casa e ha un’efficacia documentata. Può fare la differenza. Ma va detta una cosa in via preliminare: la disponibilità di questo farmaco non riduce l’interesse al vaccino, che resta fondamentale come possibilità”.
Un’arma in più per chi contrae l’infezione ed è ad alto rischio, che non offusca l’importanza della prevenzione attraverso il vaccino come strategia ‘maestra’ contro il virus: è questo per il virologo Massimo Clementi, la pillola anti-Covid di Pfizer.
“Anche questo è un farmaco riproposto, che era stato, al netto di qualche modifica, sviluppato per altre infezioni – spiega – Ora Paxlovid si aggiunge agli altri farmaci disponibili per Covid, quindi all’antivirale remdesivir e agli anticorpi monoclonali che abbiamo utilizzato finora”, molti dei quali ‘spiazzati’ dalla variante Omicron di Sars-CoV-2, contro cui sembra funzionare bene “sotrovimab al momento”. Per un arsenale che si riduce, l’arrivo di un nuovo farmaco “è un presidio importante”, afferma il direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
La pillola anti-Covid di Pfizer “è molto efficace nei confronti di Sars-CoV-2”, osserva Clementi. “E’ stata valutata principalmente contro la variante Delta dal punto di vista clinico – puntualizza
Funziona con una modalità abbastanza singolare: fa fare al virus degli errori e questi errori lo portano a non essere più in grado di essere infettante, di replicare. Per questo si pensa che possa essere anche molto attivo contro la variante Omicron. E’ un farmaco che può essere somministrato a casa nei pazienti di media gravità in cui si può prevedere un’evoluzione sfavorevole. Evita che queste persone abbiano conseguenze serie e finiscano in ospedale. Il profilo di sicurezza è molto buono, gli effetti collaterali veramente scarsi. E il farmaco può ridurre fino al 90% il rischio di ricovero e morte. Vedremo presto anche in che misura sarà disponibile. Questa volta è stata scelta una modalità diversa rispetto ai vaccini per l’approvvigionamento. E ogni Paese se ne occuperà per sé in maniera diretta”, senza un accordo centralizzato a livello europeo.