Accelerare i tempi e non dilatarli: “’L’aumento della quota di ricoverati con l’ultima dose” di vaccino anti-Covid “fatta oltre 6 mesi prima, suggerisce che c’è un discreto numero di persone che rimanda la terza dose”.
A dirlo è Giuseppe Quintavalle, coordinatore per il Lazio della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) e direttore generale del Policlinico Tor Vergata di Roma, uno degli ospedali sentinella della Fiaso che oggi nel suo report settimanale ha rilevato un +32% dei ricoveri complessivi Covid, ordinari più terapie intensive.
“L’aumento dei contagi con il conseguente incremento dei ricoveri – continua Quintavalle – costringe le aziende sanitarie e ospedaliere a uno sforzo importante in questa fase della pandemia. Molte strutture, grazie all’esperienza ormai acquisita in quasi 2 anni, stanno attivando ulteriori posti letto per far fronte alle crescenti ospedalizzazioni”.
“Quello che emerge, in particolare, dai dati dei ricoveri in terapia intensiva, è ancora una volta la forte presenza, per la stragrande maggioranza dei pazienti, di non vaccinati: bisogna continuare a spingere la campagna vaccinale. Inoltre, il ripetuto sollecito all’effettuazione della terza dose, anche anticipando la scadenza dopo il quarto mese, diventa stringente”, conclude il Dg.
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