In Germania e Austria sembra che stia funzionando: perché se è vero che anche i vaccinati contagiano e si contagiano è altrettanto vero che lo fanno in forma molto più tenue e che, se colpiti dal virus, difficilmente finiscono in ospedale o peggio nelle terapie intensive.
“Le democrazie occidentali hanno abdicato alla possibilità dell’eradicazione del virus. Pensiamo a quello che avviene in Cina, dove per un centinaio di casi chiudono una città di dieci milioni di abitanti: da noi non si può fare. Oggi con Omicron, però, il tentativo deve essere di mitigare la diffusione del virus e spalmare l’aumento dei casi nel tempo, evitando che gli ospedali vadano in tilt. A questo punto per quel 10% di italiani che non si sono ancora vaccinati oggi c’è un rischio davvero alto di contagi, quindi si potrebbe prendere in considerazione un lockdown, solo per loro, magari limitato a 15 giorni. In Germania ha funzionato molto bene e oggi gli ospedali respirano”.
Lo sottolinea il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, schierandosi tra gli esperti che vedono nel lockdown solo per i non vaccinati una strategia per rallentare la corsa di Omicron.
La quarantena
“E’ chiaro che in questa fase e con questa diffusività di Omicron dobbiamo considerare delle variazioni sulle modalità con cui interveniamo, altrimenti si va comunque verso un lockdown generalizzato vedendo quante persone oggi vaccinate, ma con figli giovani, sono costrette a casa in quarantena per contatti con positivi. Le indicazioni precedenti andavano bene con una contagiosità diversa, ora dobbiamo pensare a modalità differenti”.