Rasi: "I tamponi dovranno essere aboliti a favore di un Green pass serio”
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Rasi: "I tamponi dovranno essere aboliti a favore di un Green pass serio”

Il consulente del commissario Figliuolo: “Non condivido l’estensione dei tamponi a 72 ore perché ho visto gente negativa la mattina e positiva la sera”

Guido Rasi, ex direttore dell'Agenzia europea per i medicinali, microbiologo all'università di Tor Vergata
Guido Rasi, ex direttore dell'Agenzia europea per i medicinali, microbiologo all'università di Tor Vergata
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21 Settembre 2021 - 10.41


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Guido Rasi, consulente del commissario Figliuolo, ad Agora’ su Rai 3 è stato perentorio: secondo lui i più piccoli dovrebbero essere vaccinati “innanzitutto per loro stessi perché cominciano a esserci casi preoccupanti”, perché c’è “una fascia molto vulnerabile che va dai 3 agli 11 anni. Che è normale, è l’età in cui hanno bisogno di fare esperienza immunitaria, ma l’esperienza del Covid potrebbe essere molto dannosa”.

Il decreto del governo con l’estensione del green pass “secondo me potrebbe scongiurare l’obbligo vaccinale”. 
“Entro il 15 ottobre – ha spiegato – vedremo gli effetti reali delle aperture e dell’uso del green pass. Se il 15 ottobre si avranno numeri bassi negli ospedali, si potrà continuare così. Anche se magari si potrà forzare su alcune categorie… io sono un po’ perplesso sulle forze dell’ordine e sui militari che non sono ancora vaccinati. Non posso pensare a un poliziotto che va a salvare qualcuno e poi lo infetta, su questo c’è ancora un piccolo margine. A quel punto comunque potremo evitare l’obbligo”

“Il green pass sta funzionando, sappiamo che è uno strumento perfettibile, ci certifica che le persone dotate di green pass avranno un rischio 15 volte ridotto di infettarsi e di infettare, e quindi anche di intasare di nuovo gli ospedali”. ha proseguito.
“Il rischio che gli ospedali siano di nuovo intasati, ha spiegato Rasi, ”è la mia più grande preoccupazione perché questi reparti Covid sono delle fisarmoniche che si allargano e si restringono e impediscono una programmazione per le persone che hanno altre patologie, impediscono di curarsi, impediscono il recupero di quelli non curati. Ci sono 500mila esami indietro” ha concluso.

“Non condivido” l’estensione dei tamponi a 72 ore perché “ho visto gente negativa la mattina e positiva la sera”. Ma quindi non andavano bene neanche le 48 ore: “Infatti, il tampone è una fase transitoria, ci dà solo qualche ora di tranquillità. Il tampone – ha concluso – andrà abolito da un green pass serio”.

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