Salvini amico dei negazionisti e propalatore di bufale. Come quella che sarebbero i vaccini a favorire le varianti mentre è vero esattamente il contrario: ossia è proprio la trasmissione massiccia e che non trova ostacoli a favorire le mutazioni, come si è visyo il India, in Brasile e in Sudafrica, paesi nei quali il virus è circolato molto di più.
Così è arrivata durissima la replica di Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive alla Statale di Milano e primario al Sacco : “Non parli di cose orecchiate in giro – dichiara- lasci stare i vaccini che salvano le vite e oggi sono l’unico strumento che evita l’ospedale e il cimitero
L’invito ai sindacati
“Per i sindacati è il momento di capire che la battaglia d’avanguardia è la vaccinazione per tutti e non la difesa di chi non può andare a mensa”, ha poi aggiunto Massimo Galli. “Non si può pensare di risolvere la pandemia a colpi di tampone, è evidente che servono i vaccini. Non sappiamo se contro la Delta serva il 90, 95 o 98, per cui l’unica è vaccinare il più possibile”. Sull’obbligo spiega: “La questione è sul tavolo di tutti i Paesi europei. Se venisse imposto sarei d’accordo, perché non ci sono obiezioni ideologiche o costituzionali. Mi pare chiaro che l’interesse collettivo prevalga su quello individuale.
L’unico dubbio è pratico: sarebbe politicamente divisivo e poco realistico imporre l’obbligo e farlo rispettare. Allora se fosse così forse sarebbe meglio allargare il più possibile il Green Pass come incentivo a vaccinarsi, magari prevedendo l’eccezione dei guariti anche senza nessuna dose”.
La riapertura della scuola è sicura non è, avverte, “per niente sicura e sicuramente darà problemi: il Mobility Mortality Weekly Report analizza il caso di una classe californiana in cui un docente contagioso ha infettato la prima fila in maniera sintomatica e la seconda asintomatica. Purtroppo la Delta ha una capacità diffusiva spaventosa e basta una persona a propagarla. Nei Paesi senza vaccini farà ancora tanti morti. Bisogna sperare che arrivi presto l’autorizzazione per vaccinare gli under 12”. Sulla terza dose, spiega il professore, “bisogna capire a chi serva davvero: se uno ha risposto poco a due dosi è difficile che si giovi della terza. Ci vorrebbe più attenzione ai problemi dei fragili. Ci sono tante infezioni occulte, soprattutto nei giovani, e in autunno ne vedremo le conseguenze. Nei prossimi anni ci sarà un affinamento e aggiornamento della strategia vaccinale. Questo virus durerà tanto e con lui il bisogno di vaccini”.
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