Pregliasco preoccupato: "Vedo male l'estate: a breve 10 mila contagi al giorno"
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Pregliasco preoccupato: "Vedo male l'estate: a breve 10 mila contagi al giorno"

Il docente dell'Università Statale di Milano, alla luce dei numeri che vedono in deciso aumento i contagi e ora anche di ricoveri per Covid-19

Pregliasco preoccupato: "Vedo male l'estate: a breve 10 mila contagi al giorno"
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27 Luglio 2021 - 17.49


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Parole che preocupano in un clima da libera tutti che non finisce. “L’estate? La vedo male. Il problema è che c’è una crescita esponenziale dei contagi, è una rampa che poi sale. Lo scenario secondo me è che si arrivi almeno a 10mila casi giornalieri nel breve, con una tendenza ulteriore alla crescita in funzione del fatto che c’è un’eclissi ulteriore di coscienza tra le persone, oltre a quella che c’è stata per gli Europei di calcio, e per lo stile di disattenzione continua che si vede tra i no-vax e che preoccupa”.
Così il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, alla luce dei numeri che vedono in deciso aumento i contagi e ora in incremento anche i ricoveri per Covid-19.
“Io spero – ha continuato il medico – che rimanga questa proporzionalità più bassa di casi gravi e venga mantenuta questa efficacia dei vaccini dimostrata sul campo. Certamente – ha avvertito Pregliasco – l’aumento dei contagi porterà certi soggetti anche vaccinati a essere positivi. Qua in Lombardia abbiamo l’85% dei nuovi casi tra i non vaccinati, un 9% tra i vaccinati con una sola dose e il resto con le due dosi. Però è chiaro che – ha spiegato – aumentando il numero di vaccinati, ci potrà essere un ‘effetto paradosso’ quando in termini assoluti saranno più i casi tra i vaccinati, ma” questo “proprio perché la popolazione vaccinata aumenta”.
Come procederà la stagione estiva, secondo il virologo “dipenderà un po’ da noi, dalla capacità di gestire il tracciamento, da questa adozione del nuovo galateo un po’ più generalizzata”.
E “secondo me sarebbero necessari anche controlli un po’ più stringenti”. Quanto a nuove chiusure, “vedrei azioni di intervento ‘sartoriali’ – ha suggerito il medico – solo in contesti particolari. Insomma, elementi modulati per una guerra chirurgica al virus”.

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