In questa terza ondata di Covid, complice anche la campagna di vaccinazione, sono diminuiti i casi di anziani colpiti dal virus, ma, al contrario, sono aumentati pazienti affetti da Coronavirus con età inferiore ai 60 anni.
E’ per questo che, nonostante le basse percentuali di ricoveri e morti sotto una certa soglia di età, è necessario vaccinare tutti, compresi i bambini.
“L’obiettivo al quale bisogna puntare nella lotta a Covid-19 è quello di vaccinare anche gli adolescenti dai 12 ai 16 anni, non appena le autorità regolatorie internazionali avranno approvato le iniezioni-scudo per questa fascia d’età, ma io credo al di sotto dei 12 anni”. Lo ha dichiarato Roberto Cauda, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, intervenuto ad ‘Agorà’ su Rai3. Cauda ha però sottolineato come il vaccino debba essere “Efficace e sicuro”.
Dopo che l’Agenzia europea del farmaco Ema ha annunciato l’avvio della valutazione di estensione d’uso del vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech nei 12-15enni, Cauda spiega che ”è giusto proteggere anche i più giovani”.
Anche perché, come precisa il direttore, “non esistono vaccinazioni che escludano delle fasce d’età. Tutte le vaccinazioni, sappiamo bene, si fanno in età pediatrica”.
Cauda spiega inoltre come, se non venisse presa in considerazione la vaccinazione nei più giovani, ci potrebbe essere il rischio di “una sorta di endemia nei più giovani”. Una fascia di popolazione in cui, secondo Cauda, “magari la malattia Covid-19 non si palesa, ma ci sono le infezioni”.
“Sars-CoV-2 circola e il pericolo è che prima o poi il virus vada incontro a mutazioni con varianti che possono rendere meno efficaci gli attuali vaccini” conclude Cauda.
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