L'infettivologo Menichetti: "Riaprire al turismo? Una scelta politica che è un rischio calcolato
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L'infettivologo Menichetti: "Riaprire al turismo? Una scelta politica che è un rischio calcolato

Il primario di Malattie infettive all'ospedale di Pisa: "Se riusciamo a portare avanti la nostra politica vaccinale entro maggio e mettiamo al sicuro le fasce più esposte, si possono riaprire le frontiere"

Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive all'ospedale di Pisa
Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive all'ospedale di Pisa
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5 Maggio 2021 - 14.38


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Siamo in una congiuntura nella quale la politica ha scelto di prendersi i rischi pur di far ripartire l’economia. 
Quanto questi rischi siano calcolati o siano da avventirieri lo capiremo solo nelle prossime settimane.


“La vedo come un’iniziativa di valenza prevalentemente politico-economica che equivale al rischio calcolato. Stiamo parlando non di un azzardo o di qualcuno che persegue la follia, ma di gente che ragiona e che è anche in grado di ascoltare buoni consigli”.


Così il virologo Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive all’ospedale di Pisa, ha commentato la decisione del Governo di riaprire al turismo a partire da metà maggio con il Green Pass.
“Il Green Pass – dice Menichetti – è quello che ho io, che è il certificato vaccinale che è sicuramente un buono strumento di selezione per ricominciare a ricevere turisti. Se noi riusciamo a portare avanti la nostra politica vaccinale entro maggio e mettiamo al sicuro le fasce più esposte, si possono riaprire cautamente le frontiere se la gente ha il certificato vaccinale oppure un titolo anticorpale serio che faccia seguito a un’infezione da Covid”.

Sì alle vaccinazioni a scuola

“Vaccinazioni a scuola? Non sono sfavorevole. La protezione dei giovani ha poco senso in termini di prevenzione dalla malattia perché Covid 19 nei giovani sani ha una scarsa rilevanza”, però “avrebbe un’importanza significativa laddove si fosse certi che questi vaccini riducano la diffusione del contagio”. 
Ha concluso Menichetti: “Per ora le evidenze sono limitate – sottolinea – Ci sono elementi che suggeriscono un’efficacia in tal senso, ma non abbiamo un’evidenza di grado 1 ben consolidata e incardinata. Io ho l’impressione – afferma il virologo – che si faccia la politica vaccinale a seconda di che aria tira. E lo dico con grande rispetto, perché ho delle figlie giovani e vorrei che fossero vaccinate. Ma le politiche vaccinali vanno fatte sulle priorità e sull’efficacia dimostrata. Poi è chiaro che ti muovi anche sul filo dell’ipotesi”.

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