L'ordine dei medici di Firenze: "Zona rossa necessaria per la salute delle persone"
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L'ordine dei medici di Firenze: "Zona rossa necessaria per la salute delle persone"

Il presidente dell'Ordine del Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze Pietro Dattolo: "Bene la scelta di non passare subito a zona arancione nel fiorentino"

Il presidente dell'Ordine dei Medici toscana Pietro Dattolo
Il presidente dell'Ordine dei Medici toscana Pietro Dattolo
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10 Aprile 2021 - 16.54


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E’ stata firmata ieri dal ministro della salute Roberto Speranza per il passaggio alla zona arancione della Toscana dopo due settimane di zona rossa.

Non tutta la regione però passerà da lunedì alla zona intermedia: fino al 17 aprile le province di Prato, Firenze e alcuni comuni della Valdelsa rimarranno rossi.

Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine del Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze, interviene in merito alla scelta della Regione Toscana.

“Per quanto difficile, condivido la scelta della Regione Toscana, appoggiata anche dalla Città Metropolitana di Firenze, di non passare l’area del fiorentino in zona arancione. Rimanere in rosso è indubbiamente un sacrificio, ma è necessario per la salute delle persone. Una garanzia per i malati Covid e per la tenuta del sistema ospedaliero”.

“I problemi, reali e continui, che stanno affrontando i nostri ospedali è evidente che non possono scomparire da un giorno all’altro. La degenza e la terapia per superare la malattia Covid è un percorso che, quando va bene, richiede diversi giorni – aggiunge Dattolo – È inevitabile quindi che per rivedere i nostri reparti di nuovo con numeri accettabili e sicuri occorreranno ancora le prossime settimane. In questa situazione d’incertezza, ritornare in zona arancio per la provincia di Firenze sarebbe stato un rischio davvero eccessivo. Già con le restrizioni attuali fatichiamo a contenere l’epidemia. Dobbiamo riuscire a frenare l’aumento di ricoveri”.

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Poi conclude: “Naturalmente ci auguriamo per il bene della nostra economia, delle relazioni sociali e della sanità stessa, dentro e fuori dagli ospedali, che l’ondata di contagi diminuisca il prima possibile. E confidiamo che – aggiunge Dattolo – in contemporanea riparta con efficienza la campagna di vaccinazione, grazie all’arrivo di nuove dosi. Fino a quel punto però è inevitabile seguire la strada della responsabilità”.

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