L'ansia e lo stress aumentano nell'era Covid: colpa della mancanza di abbracci e del contatto fisico

Già dopo poche settimane si verificano disturbi del sonno e dell'umore: i risultati dei primi studi scientifici negli Usa

Stress e ansia nel periodo Covid
Stress e ansia nel periodo Covid
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3 Aprile 2021 - 15.04


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Mentre ci apprestiamo ad affrontare la seconda Pasqua consecutiva senza (per molti) poter incontrare i propri parenti, i primi studi scientifici illustrano sulle possibili conseguenze su ansia e stress della mancanza di abbracci e contatto fisico, legata alle restrizioni per il contenimento dei contagi da Covid-19.

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Le ricerche dagli Stati Uniti documentano, infatti, gli effetti della cosiddetta “fame di pelle” in era Covid: già dopo poche settimane senza stringere mani o dare abbracci, il 60% degli intervistati associa alla carenza di contatto fisico affettuoso un aumento dell’ansia e dei disturbi del sonno e dell’umore.

Per attenuare l’impatto della mancanza di abbracci gli esperti, pur ribadendo l’importanza del rispetto delle misure restrittive, consigliano di stimolare e migliorare la capacità sensoriale attraverso, ad esempio, il contatto con l’acqua e con tessuti morbidi e confortevoli.

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“Il contatto fisico è rassicurante, perché è la modalità più arcaica per farci sentire al sicuro. Inoltre il senso di sicurezza e di appagamento che provoca, innesca modificazioni neurochimiche positive come l’aumento della produzione di ossitocina, l’ormone dell’attaccamento che ha un effetto ‘tranquillizzante’”, spiegano Massimo di Giannatonio ed Enrico Zanalda, co-presidenti della Società Italiana di Psichiatria (Sip).

Gli effetti della mancanza di contatto fisico, dopo mesi di misure anti-contagio, affermano, sta mostrando conseguenze significative.

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