In un’intervista al Corriere della Sera Roma il direttore sanitario dell’ospedale Lazzaro Spallanzani, Francesco Vaia, illustra i risultati di uno studio sugli esami autoptici dell’istituto di Anatomia patologica: “Il tasso di mortalità a causa del Covid oggi è diminuito notevolmente. Se a marzo eravamo infatti sopra al 10% dei contagiati totali, ora siamo scesi sotto l’1.
Questo perché abbiamo imparato a combattere e curare questo mostro. Un mostro che colpisce e uccide soprattutto chi è già malato”.
Uno studio – condotto su 61 pazienti morti nel Lazio, in Umbria e in Abruzzo: 48 uomini e 13 donne di età compresa tra 35 e 90 anni (età media quindi 64) – mostra che “la maggior parte” delle vittime “è affetta da altre patologie: ipertensione, diabete e cardiopatia cronica per prime. I dati – prosegue Vaia – dicono due cose. Che l’età media delle vittime resta alta. E che le patologie di cui soffre chi muore per il coronavirus sono la classiche malattie legate a uno stile di vita poco corretto. Il che ci deve far riflettere”.
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