I numeri sui contagi da coronavirus in costante crescita e il valore dell’indice di trasmissibilità Rt rischiano di proiettare l’Italia verso lo “scenario 4”, il più grave previsto nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19” redatto dall’Istituto Superiore di Sanità. E’ infatti molto probabile che l’indice Rt abbia superato l’1,5, valore che delinea lo scenario peggiore dell’epidemia.
A far schizzare l’indice Rt sopra 1,5 sarebbe stato il forte aumenti di casi registrato tra il 12 e il 18 ottobre. L’indice Rt illustra la potenzialità di trasmissione di un virus, ed è per questo che risulta strettamente legato a un eventuale lockdown. Un valore Rt che si attesta a 1 indica che in media una persona affetta da coronavirus può contagiarne un’altra.
Conte: “Pressione sul Ssn, necessarie misure più restrittive” – E’ stato lo stesso premier Giuseppe Conte a riferire, durante l’informativa alla Camera, che l’indice Rt ha raggiunto la soglia critica di 1,5. “Il numero dei positivi è cresciuto in modo preoccupante ed è difficoltoso tracciare le catene di trasmissione, come sta avvenendo in molti Paesi europei. Il quadro epidemiologico sta determinando una pressione severa sul Ssn, con un incremento significativo delle persone ricoverate, sia in area medica che in terapia intensiva. Da tutto ciò, deriva la necessità di misure più restrittive”.
Il monito di Speranza di cinque giorni fa – Sembra essere caduto nel vuoto il monito lanciato dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Servono “misure rigorose, robuste e serie per governare la curva e raffreddare la situazione epidemiologica, evitando di arrivare a “misure più drastiche”, aveva dichiarato. “Abbiamo un’impennata significativa – aveva aggiunto – e dobbiamo fare i primi interventi per iniziare a stringere e dare un segnale al Paese che stava cambiando qualcosa. Non possiamo avere l’obiettivo immediato di azzerare Rt, che il 23 ottobre era ad una media nazionale di 1.5, ma dobbiamo assolutamente abbassarlo perché non è sostenibile”.
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