Un allarme che va ascoltato: “mancano almeno 4 mila anestesisti”. A sottolinearlo è Mario Riccio, l’anestesista di Piergiorgio Welby, oggi primario di rianimazione a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, consigliere dell’Associazione Luca Coscioni, commentando l’allarme relativo alle terapie intensive a rischio saturazione per Covid.
“L’allarme dei posti letto è reale, ma nasconde un’altra emergenza che ritengo maggiore, relativa alla crisi di personale – ha detto Riccio – Se letti e respiratori si possono acquistare il personale non si può creare, e tale mancanza è risultata fondamentale nella difficile gestione della prima ondata”.
“Il rapporto ottimale paziente anestesista è di 1 a 4, quello paziente infermiere di 1 a 2. Già in condizioni di attività normali in Italia, secondo i dati Siaarti mancano all’appello 4000 anestesisti. In vista della seconda ondata occorre innanzitutto sospendere in alcune aree tutte quelle attività non urgenti e coinvolgere nel settore pubblico anche il personale delle strutture convenzionate minori (come le piccole case di cura), spostandolo nei reparti Covid, cose non avvenute in primavera quando il sistema è andato al collasso”, conclude Riccio.
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