Il Coronavirus lascia segni sulla pelle, ecco come accorgercene
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Il Coronavirus lascia segni sulla pelle, ecco come accorgercene

"E' stato osservato - spiegano i dermatologi - che sono presenti in modalità diverse sia in pazienti con infezione in corso che in persone asintomatiche: leggiamo la nostra pelle"

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15 Maggio 2020 - 13.49


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Esiste una correlazione tra coronavirus e segni sulla pelle. Ed è per questo che i dermatologi dell’Associazione dermatologi ospedalieri italiani (Adoi) stanno approntando sul loro sito uno schema sintentico da diffondere ai cittadini sulla base dei dati emersi, per fornire informazioni chiare, aiutare la popolazione a orientarsi nei corretti percorsi diagnostici. “Covid-19 può colpire anche la pelle ed evidenziarsi attraverso manifestazioni cutanee – si legge – E’ stato osservato che queste manifestazioni sono presenti in modalità diverse sia in pazienti con infezione in corso che in persone asintomatiche: leggiamo la nostra pelle”. 

I dermatologi ricordano che “nei pazienti sintomatici sono stati riscontrati rash cutanei e a varia morfologia diffusi su tutto il corpo che insorgono generalmente in concomitanza della classica sintomatologia Covid-19 (stato simil-influenzale eccetera). In questi casi le manifestazioni sono eruzioni cutanee, vescicole, ponfi. L’eruzione cutanea può portare prurito più o meno significativo e di solito fugace con la risoluzione spontanea e alcuni giorni senza esiti permanenti. E’ consigliabile una valutazione dermatologica per diagnosi differenziale perché quadri simili possono essere dovuta a una reazione alle cure farmacologiche in corso. Negli asintomatici si sono osservate lesioni alle estremità delle mani e dei piedi che somigliano comune di geloni del freddo, ovvero macchie rosse gonfie con sensazione di prurito e bruciore.

Già il dottor Andrea Locatelli, dermatologo al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, tra i più colpiti dalla pandemia, aveva parlato ad aprile di un rapporto tra coronavirus e segni sulla pelle, sottolineando come la questione fosse ancora oggetto di studio. “Stiamo vedendo delle manifestazioni particolari soprattutto negli adolescenti, che somigliano ai geloni ma che difficilmente possono esserlo perché non sono in linea con la stagione. Segnalazioni di questo tipo stanno fioccando, ne vediamo sempre di più”. 

 
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