Meloni parla di sensibilità comune con il Papa: forse quando Bergoglio spiegava lei non prendeva appunti...

In spregio al senso della realtà, Meloni ha anche millantato un rapporto d'elezione con il Papa, che andrebbe ben oltre quello formale fra un capo di governo e un capo di stato. Insomma, ha rivendicato un dialogo umano, una sensibilità comune.

Meloni parla di sensibilità comune con il Papa: forse quando Bergoglio spiegava lei non prendeva appunti...
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22 Aprile 2025 - 18.32


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di Giovanna Musilli

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Ieri la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, si è prodigata in post sui social e messaggi ai giornalisti volti a esprimere il suo cordoglio per la morte di Papa Francesco. Fin qui, tutto normale. Sennonché, in spregio al senso della realtà, Meloni ha anche millantato un rapporto d’elezione con il Papa, che andrebbe ben oltre quello formale fra un capo di governo e un capo di stato. Insomma, ha rivendicato un dialogo umano, una sensibilità comune. Una faccenda che desta qualche sospetto, se si mettono in fila poche, semplici considerazioni.  

Francesco è stato il Papa degli ultimi, degli emarginati, degli esclusi. Esattamente le categorie sociali odiate da questa destra. Nel 2013, a pochi mesi dalla sua elezione, Bergoglio si recò a Lampedusa per esprimere la propria vicinanza ai migranti: come avrà giudicato il famigerato “protocollo-Albania” tanto decantato dal governo? Al netto – per fortuna – dell’incapacità del legislatore, per via della quale il protocollo è inapplicabile, l’idea di deportare i migranti in centri di detenzione albanesi punta a due obiettivi deprecabili. Il primo è scoraggiare le partenze, in barba alla miseria, alle violazioni dei diritti umani, alla guerra e a tutte le disgrazie che inducono povera gente a rischiare la vita in mare. Il secondo, a corollario del primo, è minacciare chi decide di partire.  

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E ancora: nel 2019 Papa Francesco concesse un palazzo nobiliare vicino San Pietro per l’accoglienza dei senzatetto. Come avrà giudicato le politiche sociali di un governo che ha eliminato il reddito di cittadinanza, non combatte l’evasione fiscale e, a parte i soliti sgravi alle amate imprese, non ha previsto alcuna politica di supporto al reddito, di investimento pubblico, di ricostruzione del welfare?  

Si potrebbe ipotizzare una certa consonanza valoriale fra Meloni e Papa Francesco per quanto riguarda la morale privata, cioè l’apprezzamento della famiglia tradizionale, la contrarietà all’aborto e ai diritti LGBTQ+. Eppure, anche in questo caso, si possono sollevare delle obiezioni. Il Papa era un conservatore dal punto di vista morale, questo è certo, ma era un conservatore intelligente. Nel 2013 disse una frase illuminante: «Se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicare?». Niente male, detta da un Papa. Peccato che Meloni, Salvini, Vannacci&Co. non abbiano preso appunti.  

Inoltre, Bergoglio è stato il primo Papa sinceramente ecologista – si pensi all’enciclica Laudato si’ del 2015 – preoccupato del cambiamento climatico e dell’inefficienza delle politiche green. Difficile che abbia apprezzato un governo come quello di Meloni, che ignora completamente la questione climatica.  

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Per non parlare della pace. Da tre anni Papa Francesco gridava alla pace, al disarmo, al negoziato fra Russia e Ucraina, che si era perfino proposto di condurre lui, ricevendo in cambio sarcasmo e disprezzo generali, quando non direttamente l’accusa di essere putiniano. Quanto alla guerra a Gaza, oltre che auspicare la pace, nel novembre 2024 ha chiesto se non fosse il caso di indagare la possibilità che Israele stesse perpetrando un genocidio a danno dei Palestinesi. Come avrà giudicato la politica estera del governo Meloni, perfettamente allineata all’Ue sulla guerra, sul riarmo e sul rifiuto di un negoziato fra Russia e Ucraina? Per non parlare del silenzio dell’Italia (e del mondo, per la verità) su ciò che sta avvenendo in Palestina. Papa Francesco ha definito “folle” il riarmo che l’Ue ha raccomandato ai singoli stati, peraltro a debito, e senza alcun piano di futura costituzione di una difesa europea unitaria. L’Italia vi ha subito aderito.  

Allora, sarebbe forse opportuno che la presidente Meloni, prima di parlare di particolari intese con Papa Francesco, che purtroppo ora se n’è andato e non può dire la sua, ricordasse qualche dato reale. E poi, magari, facesse un bagno di umiltà.  

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