La visita di Giorgia Meloni alla Casa Bianca è stata una passerella ben orchestrata, ma priva di contenuti concreti. Nessun passo avanti sui dazi, nonostante l’Italia abbia un surplus commerciale rilevante con gli Stati Uniti. Nessuna chiarezza sul futuro del sostegno all’Ucraina, tema sul quale Meloni ha glissato visibilmente imbarazzata, nel tentativo di restare equilibrista tra Bruxelles e Mar-a-Lago. Una sottomissione evidente verco chi con la storia dei dazi ha destabilizzato la nostra economia.
A prevalere è stata un’estetica del potere tutta ideologica, centrata sul mito vago di un “Occidente” da difendere e su una presunta “civiltà” minacciata da nemici interni come il wokismo e l’immigrazione. Una narrazione perfettamente in linea con l’agenda trumpiana, che svuota la politica estera di sostanza per trasformarla in show.
Nulla di nuovo, nulla di utile per l’Italia. Solo una tappa nel grande tour propagandistico della nuova destra internazionale.
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